Crossover di Kwame Alexander

Crossover di Kwame Alexander

C’è una cosa che mi hanno insegnato i libri: non vanno mai giudicati dall’apparenza.
Se io non avessi ben chiaro questo principio, forse non avrei letto il romanzo hip hop Crossover di Kwame Alexander, appena uscito in Italia per Giunti e classificabile nel genere young adult, ovvero per giovani e adolescenti che si muovono verso l’età adulta.
Non lo avrei forse letto e non lo avrei amato, come invece è successo, già dopo le primissime pagine.

Crossover

In questo gioco che è la vita
la tua famiglia è il campo
e la palla il tuo cuore.
Non importa quanto tu sia bravo,
né quanto a volte ti senta giù,
il tuo cuore
lascialo sempre lì,
sopra a quel campo.

Crossover è un romanzo hip hop e a conquistarmi è stato proprio questo suo particolare stile, così diverso da ogni altro libro che io abbia letto!
Cosa vuol dire hip hop? Significa che ogni paragrafo è scritto come se fosse una canzone rap, con assonanze e rime che mantengono la cadenza tipica della tecnica vocale dalle origini afroamericane.

La storia è quella di due fratelli gemelli, Joshua (Josh) e Jordan (JB) Bell, appassionati di basket e considerati campioni sul campo.
Il loro talento è supportato dalla madre, preside della scuola, e dal padre, ex allenatore proprio di pallacanestro.
La passione per lo sport li unisce e la somiglianza fisica tra i fratelli è innegabile, tranne che per un solo particolare: Jordan ha i capelli rasati, mentre Josh ha lunghi dreadlocks, che sono il suo portafortuna, sono le ali che lo aiutano a spiccare il volo e a fare canestro.
Ma per quanto si somiglino, Josh e JB hanno caratteri diversi e priorità differenti: per il primo giocare a basket è fondamentale, per il secondo, invece, famiglia e fidanzata sono ben più importanti.
È questo diverso approccio alla vita che li allontanerà l’uno dall’altro, sviluppando una storia sempre più emozionante e ricca di attimi incalzanti e ben costruiti.
Impossibile non farsi travolgere dal ritmo sincopato della scrittura, che fa di questo romanzo una lettura gradevolissima, anche per chi, come me, ha smesso da qualche anno di essere un young adult.

Un plauso alla traduzione curata da Paolo Valentino, che è riuscito a trasporre in italiano la lirica potente del rap americano.

Kwame Alexander - Crossover

un libro per chi:
vuole scoprire uno stile di scrittura originale ed entusiasmante;
cerca il regalo perfetto per i figli e nipoti adolescenti;
crede che lo sport e la poesia possano cambiare il mondo.

autore: Kwame Alexander
titolo: Crossover
traduzione: Paolo Valentino
editore: Giunti
pagg. 248
€ 14

Kwame Alexander

Energia e passione travolgenti, ecco cosa ricorderò dell’incontro con l’autore di Crossover!
Kwame Alexander – americano, scrittore, poeta, educatore – ha deciso di usare l’hip hop per raccontare la storia di Josh e JB, con l’intento di avvicinare i giovani alla lettura.
Ed è chiaramente riuscito nell’impresa, tanto che nel 2015 gli è stato assegnato il premio John Newbery Medal per il suo importante contributo alla letteratura per ragazzi.
Alexander compone poesie da quando aveva 12 anni; sua madre amava la poesia ed è così che lui ha imparato a scrivere, lasciandosi travolgere dalle parole e dall’uso straordinario che se ne può fare.

A Milano è stato accompagnato nella presentazione dal musicista Randy Preston e dal rapper Tommy Kuti; nel video c’è anche la favolosa Sonia Folin, interprete di tanti incontri con gli scrittori anglofoni, che ha prestato la sua voce alla performance, ritmandola perfettamente.
Sono sicura che durante la visione anche voi vi metterete a battere il piede…

Kwame Alexander - Crossover

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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