Essere lupo di Kerstin Ekman

Sulla copertina di Essere lupo di Kerstin Ekman è raffigurata l'illustrazione di un uomo sopra una montagna che osserva a distanza ravvicinata un lupo

Essere lupo di Kerstin Ekman, pubblicato da Iperborea, è la storia della crisi esistenziale di un uomo che ha vissuto a lungo e della sua presa di coscienza ecologista nel duro mondo dei cacciatori del Nord.
Ne parleremo il 10 ottobre durante l’incontro del gruppo di lettura Babele.

Essere lupo

È strano non sapere che cosa si vuole, accidenti.

Ulf è un “burocrate forestale”.
Vive in un piccolo villaggio della Svezia più rude, quella dove il freddo morde feroce, dove la vita non è certo agevolata dalla tecnologia e dove tutti si conoscono, nel bene e nel male.
È sposato da sempre con Inga, donna colta e molto pragmatica, che conosce le lingue e ama ridare vita a ritagli di tessuti, trasformandoli in capi utili e preziosi in un clima così ostile.

La vita di Ulf scorre nei boschi: come ispettore forestale ha la responsabilità di gestire e controllare la caccia, che deve rispettare rigide regole statali. La sua integrità gli vale il rispetto di gran parte della comunità, ma anche il disprezzo di quei cacciatori più giovani che nella mattanza nei boschi sfogano violenti istinti primordiali.

È il primo giorno dell’anno quando, appostato nella sua roulotte isolata nel bosco, Ulf riesce a scorgere un bellissimo e possente esemplare di lupo.
Qualcosa in lui scatta, come se quello fosse il primo contatto schietto e profondo con la natura in cui è cresciuto. Lo sguardo del lupo, i suoi movimenti, il suo essere vero protagonista dell’ambiente circostante, mettono in dubbio tutto ciò che Ulf ha sempre pensato di essere e sapere.

Vivevamo una vita normale, ce l’avevo fatta.
Poi vidi quel lupo.
Un animale irrazionale. Quand’ero più giovane credevo che gli animali non avessero l’anima. Ma è il raziocinio che non hanno.
Che cosa diamine mi aveva fatto?

Da quel momento la sua vita cambia.
Tutto ciò che è stato prima diventa qualcosa in cui è difficile riconoscersi. I ricordi delle prime battute di caccia, riportate con sterile precisione su decine di quaderni, hanno colori e profumi diversi. Ulf perde la propria strada e la semplice vita che conduce, per quanto sia stata sempre appagante, prende la forma di un grande punto di domanda.

Perché va a caccia? Perché gli uomini hanno certi comportamenti nei confronti degli animali?
Perché la coscienza collettiva è ancora così lontana dal capire che la Terra sta chiedendo disperatamente aiuto?
Come se si vergognasse di questa nuova visione del mondo, Ulf fatica ad aprirsi e a raccontare alla moglie l’incontro che gli ha cambiato la vita.
Tiene per sé i pensieri su Zampalunga, il lupo che non riesce a dimenticare, e continua a struggersi immaginandolo nei boschi, a cacciare per vivere e ad essere cacciato per diletto da chi sbeffeggia la vita.

Anche accostarsi a lui con le parole era difficile. Non mi sentivo davvero di farlo. Tra l’altro non è facile descrivere un essere vivente: dargli un nome era probabilmente un tentativo di avvicinarlo e di instaurare una relazione. Unilaterale, è ovvio, sempre unilaterale. Non ci si può accostare a loro con la parola. In altri casi la parola può avere un potere spaventoso. Ma non su di loro.

Così, mentre la pensione è ormai cosa fatta e la salute inizia a cedere, Ulf si rende conto di essere sempre più simile al lupo solitario che ha invaso i suoi pensieri: il segreto che tiene anche con l’amatissima moglie lo fa sentire ancora più isolato, mentre la comunità in cui è sempre stato riconosciuto come leader inizia a distaccarsi da lui e dal suo nuovo, acerbo sentire.

La vecchiaia, non solo quella umana, è uno dei temi più importanti in Essere lupo. Cosa accade quando ormai non si è più utili a chi ci sta intorno, alla società di cui siamo sempre stati membri proattivi?
E cosa succede quando arriva un’epifania a sconvolgere l’idea che abbiamo sempre avuto di noi stessi?
Si può ricominciare a guardarsi dentro in profondità, anche se ormai gran parte della nostra vita è andata?

Kerstin Ekman, una delle più importanti scrittrici svedesi contemporanee, riesce in poco più di 200 pagine a mettere sul piatto molteplici riflessioni esistenziali, che toccano lettrici e lettori e diventano spunto per un’attenta analisi di sé stessi e dei propri reali desideri.
Allo stesso tempo, con uno stile che nella sottrazione trova il modo di arricchire chi legge, va a seminare la necessità di guardarsi attorno a occhi ben aperti, per vedere tutto il male che l’uomo riesce a imporre alla natura, anche quando si crede convinto di essere dalla parte giusta della barricata.

Essere lupo è un romanzo che fa sentire tutto il gelo del profondo Nord e, allo stesso tempo, rilascia il calore di una scintilla pronta a esplodere e a diventare fiamma eterna.

un libro per chi: sente il bisogno di riconnettersi alla natura

autrice: Kerstin Ekman
titolo: Essere lupo
traduzione: Carmen Giorgetti Cima
editore: Iperborea
pagg. 208
€ 17.50

Babele il gruppo di lettura disordinato

L'ho comprato io!

Un contenuto extra

Ascolta il podcast Nelle tracce del lupo prodotto da Rai Play Sound.

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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