Flâneries di Maurizio Vanelli

Flâneries di Maurizio Vanelli

Se conoscete già Parigi e i suoi monumenti più iconici, con Flâneries di Maurizio Vanelli, pubblicato da Mattioli 1885, potrete fare quel passo in più per sentirvi parte della città, uscendo dalle rotte più turistiche e assaporando la vie en rose più vera.

Flâneries – Passeggiate parigine

Maurizio Vanelli, oltre a essere un medico e un professore, è un giornalista appassionato visitatore di Parigi, che dalle sue numerose esperienze nella Ville Lumière ha colto decine di appunti e spunti da condividere generosamente con le lettrici e i lettori.

Tra le pagine di Flâneries – Passeggiate parigine è facile perdersi, immersi nella bellezza delle vie meno battute della città più amata da milioni di turisti.
Vanelli, infatti, la vive come un amante di vecchia data che ne conosce ogni centimetro ma che ancora non ha smesso di stupirsi di fronte ai dettagli, agli odori, alle mille anime che rendono Parigi unica e indimenticabile.
Instancabile camminatore, l’autore la percorre in lungo e in largo, riuscendo sempre a trovare qualcosa nuovo, fosse anche solo una diversa emozione di fronte a qualcosa di già visto e rivisto.

C’è un tepore di primavera anticipata. Ne approfitto per pranzare en plein air. Acquisto un croque-monsieur al chiosco di rue de Sévigné, una specie di toast grigliato con prosciutto e formaggio. Prendo posto su una delle numerose sedie verdi di ferro sparse nel giardino. Non ricordo di aver mai faticato a trovarne una libera nei parchi parigini. Conosco al contrario la lotta per la conquista dell’ultimo sedile disponibile in alcuni giardini pubblici italiani.

Non mancano i rimandi alla storia della città e diversi aneddoti che ci portano a comprendere meglio la sua attuale architettura, mai però in maniera didascalica e impersonale, perché dietro a ogni parola si nasconde una vera passione per le vicende che hanno contraddistinto Parigi nei secoli.
Una conoscenza profonda che ci fa immediatamente fidare del nostro anfitrione, seguendolo senza remore in ogni suo passo.

La fontana modello ha una base di pietra sulla quale si trova un piedistallo ottagonale su cui sono apposte quattro cariatidi che con le braccia sostengono una cupola appuntita decorata da delfini. Le statue simboleggiano la carità, la semplicità, la bontà e la temperanza. L’acqua sgorga dalla cupola in un rivolo sottile e cade al centro in una vasca protetta da una griglia.
La prima fontana Wallace venne installata il mese di agosto 1872 in boulevard de la Villette. I cronisti dell’epoca e riferirono che all’inaugurazione era presente un numero considerevole di parigini che facevano la ressa per avere un boccale d’acqua.

E Vanelli ripaga chi si lascia portare per mano su e giù per la butte, nei passages, nei parchi, tra le intricate viuzze dei vecchi quartieri e lungo i boulevard più maestosi, svelando senza parsimonia anche indirizzi dove gustare la miglior cucina francese ma anche un semplice croissant al burro.

C’è qualcosa di più allettante del profumo di un croissant nel burro appena sfornato? Poche cose. Quando arrivo a Parigi, alla gare de Lyon o all aeroporto CDG, vado alla ricerca di un bar per prendere un café-crème con croissant. So che mi sarà servito un buon prodotto industriale con margarina al posto del burro, un fagottino scongelato e cotto nel forno a microonde. Al momento mi accontento. Conosco gli indirizzi dove recuperare la genuinità.

Flâneries è una di quelle letture davvero utili a chi mal sopporta la confusione dei flussi turistici ma anche a chi Parigi non l’ha mai vista e vuole iniziare a immaginarla, sentendone con vividezza gli umori.

Flâneries di Maurizio Vanelli

un libro per chi: si è stancato di fare il turista a Parigi

autore: Maurizio Vanelli
titolo: Flâneries, Passeggiate parigine
editore: Mattioli 1885
pagg. 155
€ 12

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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