Il grande giorno di Jack Ritchie

Sulla copertina de Il grande giorno di Jack Ritchie c'è il disegno di una casadal tetto rosso, da cui fugge una figura femminile, mentre arriva un uomo con un mazzo di fiori in mano

Articolo a cura di Metella Orazi.

Il grande giorno, titolo tratto da una storia presente nel libro, è un’altra raccolta di quattordici irresistibili racconti di Jack Ritchie data alle stampe da marcos y marcos.

Il grande giorno

L’atmosfera che aleggia in queste short stories è decisamente noir, in molti di esse il protagonista coincide anche con il cattivo di turno che racconta come, alle volte per caso, si sia ritrovato in una determinata situazione.

Il contesto in cui la narrazione si svolge è solo accennato, ma basta a far vivere i personaggi sapientemente delineati con semplici tratti incisivi.
Il congegno della trama è a orologeria, fulminante sin dalla prima riga, come nell’incipit del racconto L’assenza di Emily in cui aggancia il lettore, che curioso, deve proseguire se vuole sapere come mai un marito finga di non conoscere la moglie.

Suonò il telefono e alzai il ricevitore. “Sì?”
“Ciao amore, sono Emily”.
Esitai. “Emily chi?”.
Fece una risatina. “Oh, andiamo, amore. Emily, tua moglie”.
“Mi spiace, deve aver sbagliato numero”. Riagganciai armeggiando un po’ per rimettere a posto la cornetta.
Millicent, la cugina di Emily, aveva osservato la scena. “Sei bianco come un lenzuolo”.

Le situazioni in cui si muovono i personaggi possono sembrare quasi banali: mariti, mogli, cameriere, alle prese con la quotidianità.
Poi però, come in Quando ti compri un bell’omicidio, succede l’impensabile e la situazione sfiora il paradosso quando un killer professionista viene ingaggiato per uccidere se stesso.

Nel corso degli ultimi vent’anni sono stato assoldato per uccidere un buon numero di persone e ho compiuto le mie missioni con rapidità, efficienza e nessuna conseguenza spiacevole per i miei clienti.
Le mie vittime variano molto quanto a stato professionale, ma hanno almeno una cosa in comune: un nemico pronto a spendere soldi per la loro dipartita.
Questa, tuttavia, era la prima volta che qualcuno cercava di assoldarmi per uccidere me stesso.

L’arguzia che utilizza il killer per ribaltare il finale designato è certamente notevole e spesso accade che i personaggi di Ritchie si traggano d’impaccio con una buona dose di cinismo e molto ingegno.

La lunghezza dei racconti è variabile, poche pagine per alcuni e molte di più per altri; in ogni caso l’effetto sui lettori è lo stesso, ovvero un forte interesse ad andare avanti per scoprire un finale a sorpresa.
Anche se questo schema narrativo è palese – quasi dichiarato dall’autore che non s’impegna a nasconderlo, e le tematiche non vengono approfondite, non c’è analisi psicologica – il piacere della lettura non ne risente, infatti ironia e humour nero condiscono ogni racconto rendendolo un’esperienza divertente.

Il grande giorno è un inno a non prendersi troppo sul serio, perché per quanto ci si affanni a rubare, truffare, uccidere, o al contrario a cercare di non essere derubati, truffati o uccisi, ciò che accomuna tutti è la consapevolezza di una fine che comunque arrivi ci sorprenderà.

un libro per chi: abbia voglia di leggerezza ben architettata

autore: Jack Ritchie
titolo: Il grande giorno
traduzione: Sandro Ossola e Claudia Tarolo
editore: marcos y marcos
pagg. 237
€ 18.

Chi ha scritto questo post?

Marchignola (marchigiana+romagnola), vive al mare, che ama in tutte le stagioni.
Per quasi vent'anni è stata libraia e ora, pur senza libreria, continua a pensare e agire da libraia: parla di libri, fotografa i libri che vorrebbe e quelli letti per ricordare di averli letti e continua a impilare libri su libri che forse un giorno leggerà.
Ama i gatti, i viaggi, la storia dell’arte, il cinema e il teatro, insomma, tutto ciò che racconti il mondo.
Crede fermamente nel potere delle storie e della condivisione, perché se la lettura è un atto solitario, i libri sono fatti apposta per creare connessioni. Non chiedetele di scegliere un libro preferito, potrebbe entrare in crisi, cambiando idea di continuo.

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