Il Natale di Poirot di Agatha Christie

Sulla copertina de Il Natale di Poirot di Agatha Christie ci sono delle orme di scarpe su un tappeto di neve bianca

I gialli natalizi sono quasi un genere a sé e tra questi un grande classico è Il Natale di Poirot, scritto dalla regina dei crime Agatha Christie e pubblicato nel 1938.
L’edizione degli Oscar Gialli Mondadori contiene anche le interessanti pre e postfazione scritte da Marco Polillo, che aiutano i profani a comprendere meglio il classico schema applicato da Christie alla diciassettesima avventura dell’investigatore belga Hercule Poirot.

Il Natale di Poirot

Un grande classico dei gialli classici è proprio l’enigma della camera chiusa, ovvero quei delitti inspiegabilmente commessi all’interno di stanze chiuse dall’interno, che solo menti particolarmente brillanti possono risolvere.

Questa volta la camera chiusa è nella tenuta di Simeon Lee, un anziano anaffettivo e spregevole, che negli anni si è arricchito trascurando il rapporto con i figli.
Con lui vivono Alfred con la moglie Lydia, che ancora tollerano le intemperanze del vecchio, vedovo da anni e con un passato da fedifrago incallito.

Per questo Natale Simeon ha deciso di convocare tutta la famiglia nella sua villa, nonostante le perplessità di Alfred, l’unico figlio davvero devoto, che continua, nonostante tutto, a essergli leale.
Arrivano quindi, uno dopo l’altro, tutti i figli di Lee: il membro del Parlamento per Westeringham George con la giovane moglie Magdalene, lo scapestrato Harry, il sensibile e sognatore David con la moglie Hilda.
Non mancano poi la nipote Pilar, erede della figlia Jennifer, morta diversi anni prima, e Stephen Farr, figlio del vecchio socio di Simeon in Sudafrica.

Pilar scrollò le spalle. «Tutti gli uomini sono cattivi. Le suore lo dicono sempre. È per questo che si deve pregare per loro.»
«Io, però, sono stato più cattivo di molti altri.» Simeon rise. «E non ho rimorsi. Nessuno. Io la vita l’ho goduta. Ho goduto ogni suo minuto! Dicono che quando si invecchia ci si pente, ma non è vero. Io non sono pentito per niente! E dire che li ho commessi quasi tutti i peccati! Ho truffato, rubato, mentito… E ho avuto tante di quelle donne che… Qualche giorno fa qualcuno mi ha raccontato di un capo arabo con una guardia del corpo formata da quaranta suoi figli, tutti pressappoco della stessa età. Ah, ah! Quaranta! Forse non proprio di quaranta, ma certo potrei avere anch’io una guardia del corpo piuttosto numerosa se cercassi tutti i miei marmocchi. Che ne dici Pilar? Sei scandalizzata?»

In una casa così piena di ricordi e rancori è facile che ci scappi il morto ed è, guarda caso, Simeon Lee a lasciarci la pelle, o sarebbe meglio dire il sangue, dopo aver platealmente annunciato di voler modificare il proprio testamento e mentre in casa è presente anche Sudgen, un sovrintendente di Polizia giunto poco prima per raccogliere fondi per gli orfani dei poliziotti.

A indagare arriva anche il famoso Hercule Poirot, ospite per Natale a casa del colonnello Johnson, che vive nella stessa contea del ricco assassinato.
Dopo aver interrogato ufficialmente tutti i presenti, l’investigatore belga fa ciò che gli riesce meglio, ovvero si mette in ascolto e osserva i membri della famiglia, perché è tra essi che probabilmente si nasconde l’assassino, nonostante il cadavere di Simeon Lee sia stato trovato aldilà di una porta chiusa a chiave.

Il colonnello Johnson si tormentò i baffi. «A che cosa volete arrivare, Poirot?»
«A questo: che essendo Simeon Lee un certo tipo d’uomo, proprio lui ha messo in moto certe forze che, alla fine, lo hanno portato alla morte.»

Come sempre, il maggiordono gioca un ruolo importante nella trama intessuta da Christie e saranno proprio le parole di Tressilian a dare un senso alle intuizioni di Poirot.

Agatha Christie, come annunciava Polillo nella sua sagace prefazione, segue in maniera diligente lo schema più classico dei gialli, partendo dalla descrizione dettagliata dei singoli personaggi, approfondendo particolarmente il carattere e i traumi di ciascuno.
Probabilmente Il Natale di Poirot non è il più brillante e avvincente dei gialli della maestra inglese, ma riesce comunque a difendersi bene e a regalare qualche ora di mistero credibile.

Sulla copertina de Il Natale di Poirot di Agatha Christie ci sono delle orme di scarpe su un tappeto di neve bianca

un libro per chi: cerca il classico giallo natalizio

autrice: Agatha Christie
titolo: Il Natale di Poirot
traduzione: Oriella Bobba
editore: Mondadori
pagg. 209
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Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

(1) Commento

  1. Non avevo mai letto nulla di Agatha Christie e ho iniziato con questo libro proposto da un Gruppo di Lettura!

    Ora capisco perché è così amata

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