La ninfa costante di Margaret Kennedy

La ninfa costante di Margaret Kennedy

Articolo a cura di Metella Orazi.

La ninfa costante di Margaret Kennedy fu scritto nel 1924 e apparve per la prima volta in Italia nel 1927, riscuotendo un ottimo successo e critiche entusiaste.
È certamente questo uno dei motivi per cui la casa editrice Fazi ha deciso di toglierlo dall’oblio e riportare il classico inglese tra le mani dei lettori italiani.

Ninfa costante

La numerosa famiglia del famoso musicista inglese Albert Sanger vive girovagando per l’Europa, ma ha base in un grandissimo chalet nel Tirolo austriaco, dove è solita trascorrere l’estate.

Sanger si è sposato tre volte e con ogni moglie ha avuto figli: Caryl e Kate dalla prima, morta per malattia; Antonia, Teresa Paulina e Sebastian, dalla seconda moglie Evelyn Churchill, di venti anni più giovane, ma anche lei deceduta prima del marito.
La terza moglie, ancora in carica, gli ha dato Suzanne, la piccolina di casa.

Tutta la prole è stata cresciuta senza alcuna educazione scolastica, ma è dotata di grande intelligenza, circondata dall’arte e dagli artisti; figlie e figli conoscono perfettamente la musica e la vita dei teatranti, la creatività per loro viene prima di ogni regola.
La famiglia viene soprannominata “Il circo Sanger” perché agli occhi dei benpensanti ne ha tutte le caratteristiche.

Nello Chalet sono spesso presenti persone, musicisti, attori, ospiti e discepoli, e tra questi c’è sovente Lewis Dodd, musicista compositore che vorrebbe portare in scena un’opera del maestro.
Lewis ha un rapporto speciale con Teresa, con la quale si intrattiene spesso innocentemente, perché la ragazzina di quattordici anni è sveglia e fresca, rivelandosi una compagnia piacevole e piena di entusiasmo.

Il triste pasto proseguì senza intoppi, tranne quando Paulina e Sebastian, seduti uno di fronte all’altro, furono espulsi per essersi presi a sputi. Ma nemmeno quell’evento riuscì ad accendere una scintilla, a creare scompiglio come era sempre successo in famiglia. Sanger aveva perso ogni passione vitale. Era un uomo malato, impegnato a combattere l’ultima disperata battaglia della sua vita, troppo malridotto per risentirsi delle malefatte dei figli.

Tutto cambia di prospettiva e precipita quando Sanger muore improvvisamente.

Cosa fare con il “Circo”? A chi affidare tutti quei ragazzini rimasti orfani?
Linda, l’ultima moglie si dilegua con la figlia, i figli del primo matrimonio sono già abbastanza grandi, ma rimangono i quattro figli di Evelyn che non hanno nessuno al mondo tranne i parenti della madre.

Miss Florence Churchill, cugina della madre dei figli di mezzo, è una persona colta e volitiva, che fino a quel momento ha vissuto secondo le regole della società inglese. S’interessa subito del destino dei piccoli Sanger, decidendo di andare a prendere i ragazzini e di portarli con sé in Inghilterra.

A volte, considerando la costanza con cui perseguiva i suoi obiettivi si era ritrovato a paragonarla a un rullo compressore: procedeva con lentezza, ti schiacciava e tu non potevi opporre resistenza. Sapeva già che alla fine l’avrebbe lasciata partire per il Tirolo, e lei parlava di quanto era angusta la sua vita!

In Tirolo, lontana dalla rigidità britannica e circondata dai monti, Florence vive momenti spensierati e incontra anche l’amore, proprio quel Lewis Dodd con cui Teresa, nel profondo del suo cuore, sperava di potersi unire una volta cresciuta.
Per un passionale colpo di fulmine, Florence e Lewis finiscono per sposarsi, decidendo di tornare in Inghilterra con la banda dei Sanger al seguito.
Ma si sa che la passione non può durare per sempre e con il trasferimento iniziano anche i problemi: per i ragazzini, ma anche per lo stesso Dodd, è un ribaltamento del mondo, adattarsi alla civiltà urbana e cominciare ad andare a scuola per loro è traumatico.

Florence scoprì ben presto che i Sanger a Londra erano ben più temibili che nel Tirolo. Ospite da loro si era sentita meno estranea che a casa propria. Come famiglia, sembravano diventati più coesi e definiti.

Unire due mondi così diversi è arduo se non impossibile: da una parte la rispettabilità borghese della famiglia Churchill, costruita su convenzioni da rispettare, dall’altra lo stile sfrenato e senza regole dei Sanger, non incasellabili, nati liberi.

Teresa è certamente il personaggio più bello e significativo: è lei la vera protagonista, la ninfa costante, libera e anticonformista, innamorata di un uomo più grande ma non disposta ad assoggettarsi ai rigidi dettami della società britannica.

Nonostante sia trascorso ormai un secolo dalla sua scrittura, la lingua di Margaret Kennedy è moderna e piacevole e la storia affonda nelle emozioni più profonde dell’essere umano, che non cambiano attraverso le epoche.

Per questo motivo ancora oggi chi legge La ninfa costante può trovarvi qualcosa di attuale, anche se in alcuni tratti il racconto non può che denunciare la sua vera età, soprattutto quando si parla di donne e del loro ruolo nella società.
Ciò nonostante, le vicende che coinvolgono Florence, Teresa e Lewis affascinano e rendono questi tre personaggi memorabili, da scoprire pagina dopo pagina.

La ninfa costante di Margaret Kennedy

un libro per chi: ha letto e amato la saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard e apprezza la buona scrittura

autrice: Margaret Kennedy
titolo: Ninfa costante
traduzione: Sabina Terziani
editore: Fazi
pagg. 358
€ 18,50

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Chi ha scritto questo post?

Marchignola (marchigiana+romagnola), vive al mare, che ama in tutte le stagioni.
Per quasi vent'anni è stata libraia e ora, pur senza libreria, continua a pensare e agire da libraia: parla di libri, fotografa i libri che vorrebbe e quelli letti per ricordare di averli letti e continua a impilare libri su libri che forse un giorno leggerà.
Ama i gatti, i viaggi, la storia dell’arte, il cinema e il teatro, insomma, tutto ciò che racconti il mondo.
Crede fermamente nel potere delle storie e della condivisione, perché se la lettura è un atto solitario, i libri sono fatti apposta per creare connessioni. Non chiedetele di scegliere un libro preferito, potrebbe entrare in crisi, cambiando idea di continuo.

(1) Commento

  1. Sembra davvero una bella lettura 🙂

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