Quello che possiedi di Caterina Soffici

Quello che possiedi di Caterina Soffici

Articolo a cura di Melina Spinella.

Se si volesse parafrasare per aforismi l’intrigantissimo romanzo di Caterina Soffici, Quello che possiedi, pubblicato da Feltrinelli, si potrebbe senz’altro dire che non tutto è oro quello che luccica e che dove c’è molta luce le ombre sono sempre molto ingombranti; insomma, in poche parole, le apparenze ingannano, e non poco.

Quello che possiedi

Clotilde Brunori Princi, un’elegante e aristocratica ottantaduenne dal cognome altisonante e della Firenze bene, vive sulle colline a Villa del Grifo, dimora dell’antica casata nobiliare da parecchie generazioni.
Clotilde è sempre stata una bellissima donna, in gioventù molto corteggiata, inarrivabile, algida e scostante con tutti. Diciamolo pure, una donna invidiata da tutti per il suo status, ma anche tanto detestata per il suo atteggiamento marcatamente altezzoso.

Lei, la perfettissima contessa, aveva fatto del benessere il suo scudo. La villa era stata la sua fortezza e la sua gabbia.

Il giorno del suo ottantaduesimo compleanno la contessa Clotilde sparisce e intraprende un misterioso viaggio senza avvisare nessuno, nemmeno sua figlia Olivia e suo genero Giacomo che vivono con lei a Villa del Grifo.

Pensava sul serio che sarebbe riuscita a spezzare la barriera invisibile che la teneva a distanza del mondo? Si, lo pensava sul serio. Per questo era su quella macchina, in procinto di fare qualcosa che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto cambiare il passato.

Olivia è molto preoccupata e anche Giacomo comincia a esserlo quando capisce che la suocera non si è allontanata con la sua Lancia Aurelia, l’auto che considera come la sua seconda pelle. Clotilde, infatti, ama i motori fin da quando ha imparato a guidare da ragazzina, non ha mai voluto un autista e detesta i taxi perché puzzano di sudore e arbre magique.
La contessa non ha mai digerito la scelta della figlia di sposare quel giovane avvocato rampante, per giunta anche meridionale. Per Clotilde, animata da ogni forma di snobismo, il mondo si divide in famiglie Perbene, Vorrei-ma-non-posso e Plebei. Giacomo Lorusso era figlio di insegnanti di liceo, Plebei portatori sani di ambizione che Clotilde considera come i peggiori perché arroganti e incapaci di stare al loro posto.

Ma che cosa nasconde la contessa Clotilde? Perché si allontana da Villa del Grifo senza avvisare nessuno e senza dare sue notizie? La patina dorata che avvolge da sempre la sua vita è autentica o è solo una maschera dalle sembianze perfette?
L’avvincente trama del romanzo si dipana lasciando intendere al lettore che la contessa ha qualcosa di serio da nascondere, qualcosa di oscuro e che il suo odioso snobismo forse serve solo a mantenere intatta una spessa corazza.

Più si sentiva marcia dentro, più si rendeva impeccabile fuori. Più era ferita, più si mostrava impassibile. Impeccabile e impassibile. Si era creata quell’immagine e stava attenta a non scoprirsi. La copertura non può avere crepe, pensava. Basta uno spiraglio, perché il castello crolli. Sotto le sete, gli chiffon e i veli c’era un’armatura che nessuno poteva scalfire.

L’autrice accompagna i lettori e le lettrici nello svelamento del terribile segreto che ossessiona duramente e ormai da troppo tempo la contessa, e lo fa attraverso una trama coinvolgente e ben strutturata, popolata da personaggi interessanti, descritti con una scrittura dallo stile icastico e diretto.

Il personaggio di Clotilde appare detestabile e a tratti insopportabile, ma grazie ai continui flashback sapientemente introdotti dall’autrice, il lettore resta travolto dall’agevole narrazione e i frammenti di vita della contessa Clotilde, come in un puzzle, prendono forma, in una sequenza dai contorni inquietanti.

Clotilde rimirò con disgusto la sua immagine nello specchio a tutta parete. Dentro quel corpo di vecchia stanca e apparentemente innocua c’era un essere pericoloso. Un demone che l’aveva tenuta in ostaggio per tutto quel tempo. Domani, le aveva sempre sussurrato all’orecchio. Parlerai domani.

Quello che possiedi è un romanzo travolgente che lascia il lettore senza parole.
Atroce e al tempo stesso commovente.

Quello che possiedi di Caterina Soffici

un libro per chi: ha confidenza con gli scheletri nell’armadio

autrice: Caterina Soffici
titolo: Quello che possiedi
editore: Feltrinelli
pagg. 256
€ 17

Chi ha scritto questo post?

Nata in un piccolo paese alle pendici dell’Etna, dove sono ben piantate le sue radici, vive a Milano fin da quando sognava di imparare a leggere.
Da quando è accaduta quella magia, non ha mai smesso di farlo.
Quando non legge, ama camminare, scattare fotografie e rilassarsi con il birdwatching.
Nella sua borsa non è scontato trovare la trousse dei trucchi, ma almeno un buon libro non manca mai.
La migliore meditazione che Melina possa praticare è perdersi la tre corsie di una libreria.

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