Sono io che l’ho voluto di Cynthia Collu

Sono io che l'ho voluto di Cynthia Collu

Qualche settimana fa mi è stato chiesto di moderare un incontro in libreria.
Quando ho capito l’argomento del libro – leggendo titolo, sottotitolo e trama – il cuore ha smesso di battere per una frazione di secondo.
Come avrei potuto presentare un libro che parla di violenza sulle donne, io che, ormai vent’anni fa, ho subito i maltrattamenti di quello che è stato il mio primo vero amore?

No, non è stato affatto facile scegliere di affrontare Sono io che l’ho voluto, il nuovo romanzo di Cynthia Collu, edito da Mondadori.
Mi ha convinta la stessa autrice, con la sua scrittura scorrevole, raffinata, perfetta.

Sono io che l’ho voluto

Miriam incontra Sebastiano quando è ancora una studentessa. Lui è il suo professore e lei se ne innamora perdutamente. Lo vuole, lo desidera, ne fa la sua missione.
Sebastiano si smarrisce in Sara, la sorella di Miriam: meno bella di lei, ma molto più affascinante, sensuale, attraente.
Sara prenderà un’altra strada, forse per amore della sorella, forse convinta da un sesto senso che la porta lontana da quell’uomo seducente.

Questo è solo l’inizio di una storia familiare difficile, tra un uomo egoista, possessivo, ossessivo, violento e una donna troppo giovane per capire che questo non è amore.
Due anime con una passato segnato da storie familiari altrettanto complesse.

La situazione peggiora quando Miriam decide di tenere il bambino che porta in grembo, contro la volontà di Sebastiano, che le rinfaccerà per tutti gli anni a venire “Sei tu che l’hai voluto!”.
Parole sempre più pesanti e silenzi così taglienti da spezzare l’equilibrio di Miriam, già minato da una vita insoddisfacente: nessuna appagante professione, il piccolo Teodoro che non la fa dormire, un corpo smagrito ed evenescente che non riconosce più e il dubbio continuo d’essere tradita dal marito.

La prima volta che lui la colpì con forza erano sull’ascensore.
Stavano andando a cena da Livia e c’era stata una discussione sul ritardo.
Lei tiene Teodoro in braccio, lo stringe a sé, sente il suo sudore pulito e le parole di Sebastiano fanno meno male, ribatte qualcosa (chissà poi che cosa, le parole, le parole, non le ricorda più), per fortuna ha gli occhiali da sole, non vuole fargli vedere la rabbia.
Il ceffone arriva inaspettato. Il colpo glieli fa saltare via, sente la stanghetta di metallo ferirle la carne, proprio sopra lo zigomo, sente il sangue che cola. Sente il pianto di Teodoro. La sta guardando, gli occhi larghi di spavento. «Non è niente, amore, papà sta giocando.» Gli sorride, lo fa ballare tra le braccia. Il bambino scoppia a ridere a scatti nervosi. Sebastiano le volta la schiena. Non si scusa.

Domenica scorsa, chiacchierando con l’autrice in libreria, ci siamo chieste perchè molte lettrici giudichino Miriam un’inetta, una perdente, una vittima di se stessa, una fastidiosa donna in grado di denigrare tutte le altre con il suo comportamento passivo e sottomesso.
Forse che la tanto declamata sorellanza non esista?
Si sa che le donne amano criticare le altre donne.
Che sia questione di corna o cellulite, tutte abbiamo avuto la tentazione di esprimere un parere sulle vite altrui, inutile negarlo.

Io, come Cynthia Collu, sto dalla parte di Miriam.
Perchè oggi, a quasi quarantun’anni, sono forte, libera, indipendente, innamorata prima di tutto di me stessa.
Ma vent’anni fa sono stata una Miriam, folgorata da un uomo come Sebastiano, un insicuro bastardo, traditore, dal pugno facile.
Oggi di me non lo direste mai, ma io sono stata una donna vittima di un uomo.
Per questo non posso giudicare Miriam.
Per questo voglio essere al suo fianco e combattere contro chi violenta le donne, fisicamente e psicologicamente, e contro chi le giudica nelle loro scelte.
Nessuno può sapere cosa ci sia nel cuore di una donna ferita.
Nessuno deve permettersi di giudicare.

Per tutto il pomeriggio si era tenuta pronta. Qualsiasi cosa succedesse, lei era pronta: un litigio, una sfuriata, l’eventualità che la picchiasse ancora; qualsiasi cosa piuttosto che continuare quest’inferno, pensava.

Sono io che l'ho voluto di Cynthia Collu

un libro per chi: desidera capire i meccanismi psicologici di chi abusa e di chi viene abusato

autore: Cynthia Collu
titolo: Sono io che l’ho voluto
editore: Mondadori
pagg. 269
€ 18,50

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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