Che fine ha fatto Janice Gantry? di John D. MacDonald

Sulla copertina di Che fine ha fatto Janice Gantry? di John D. MacDonald c'è l'immagine di un ponte sospeso su un fiume e immerso nella nebbia della sera

Articolo a cura di Metella Orazi.

Mattioli 1885, da tempo impegnata nella pubblicazione e a volte riscoperta di autori e autrici americane, ha recentemente dato alle stampe un thriller magnetico, Che fine ha fatto Janice Gantry?, dell’unico scrittore del genere ad aver vinto il prestigioso National Book Award: John D. MacDonald.

Che fine ha fatto Janice Gantry?

Nei primi anni ’60 Sam Brice è ormai un ex star della NFL, cacciato dalla lega per una brutta storia di scommesse; sul viso porta i segni di undici stagioni passate a sputare sangue sul campo da football, ma cicatrici e naso a patata lo rendono perfetto per il lavoro di esattore di rate di assicurazione, che svolge da quando è tornato nella sua città natale in Florida.

A volte il vento caldo della notte porta con sé brutti sogni. Quella sera giungeva da ovest, una folata dopo l’altra, e avvolgeva il Golfo in un fragore continuo, come se tanti treni merci stessero sferragliando lungo la spiaggia di Horseshoe Key – sferzando l’acqua dell’ampia baia all’interno della Key e avanzando al galoppo per strappare e sbattere le fronde dei palmeti accanto alla mia piccola casetta sulla terraferma – tra i cigolii e i gemiti dei bambù, sibilando e sospirando attraverso gli alti pini australiani.

La tempesta sveglia Sam Brice da un sogno doloroso, che gli ricorda la donna che ha perso, la moglie Judy non più “sua” perché lo ha lasciato quando le cose si sono messe male.

Oltre al vento che imperversa, sente grattare sulla zanzariera e qualcuno sussurrare il suo nome, è pronto a difendersi impugnando la pistola, ma la voce si presenta: è Charlie Haywood, un ragazzo appena evaso, condannato per il furto in una villa con dei nuovi, ricchissimi proprietari.

Charlie gli chiede un rifugio per la notte e gli racconta come è arrivato lì; Sam lo ascolta e a un certo punto afferma che in mattinata ha parlato con una donna che è forse l’unica a credere alla sua innocenza, Janice Gantry.

Il suo vero nome è Janice, ma tutti la chiamano Sis. È una ragazza di queste parti con otto fratelli, quattro più grandi e quattro più piccoli, e perciò un destino abbastanza segnato. È una mora dalle ossa grosse, piena di vita, vivace, brillante, una persona davvero calorosa. Ha una bocca larga e generosa, e un fisico mozzafiato – soda, formosa, prosperosa – e occhi blu scuro.

Il solo fatto di aver nominato Janice al fuggitivo Charlie sembra aver unito i loro destini.
Quando i due spariscono Sam non sa darsi pace e comincia le ricerche della ragazza, con la quale ha avuto una storia, nata dal fatto di essere entrambi disadattati, ognuno a modo proprio.

Che fine ha fatto Janice Gantry? racconta la ricerca della verità, ma anche di un uomo in lotta con il suo senso del dovere, nonché la voglia di riscatto che lo spinge a non fermarsi di fronte al pericolo.

MacDonald in poco più di duecento pagine riesce a racchiudere misteri e amore con dialoghi perfettamente congegnati e descrizioni vivide.
Un vero maestro dell’intrattenimento, da conoscere.

un libro per chi: vuole appassionarsi, per dirla con Stephen King, a “un narratore dal fascino magnetico”

autore: John D. MacDonald
titolo: Che fine ha fatto Janice Gantry?
traduzione: Nicola Manuppelli
editore: Mattioli 1885
pagg. 248
€ 18.

Chi ha scritto questo post?

Marchignola (marchigiana+romagnola), vive al mare, che ama in tutte le stagioni.
Per quasi vent'anni è stata libraia e ora, pur senza libreria, continua a pensare e agire da libraia: parla di libri, fotografa i libri che vorrebbe e quelli letti per ricordare di averli letti e continua a impilare libri su libri che forse un giorno leggerà.
Ama i gatti, i viaggi, la storia dell’arte, il cinema e il teatro, insomma, tutto ciò che racconti il mondo.
Crede fermamente nel potere delle storie e della condivisione, perché se la lettura è un atto solitario, i libri sono fatti apposta per creare connessioni. Non chiedetele di scegliere un libro preferito, potrebbe entrare in crisi, cambiando idea di continuo.

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