Evase dall’Harem di Sara Colaone, Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger

Evase dall'Harem di Sara Colaone, Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger

Scoprire la Storia e le storie vere attraverso i libri è ciò che fa di questi qualcosa di speciale.
A maggior ragione quando si tratta di graphic novel, che grazie all’impatto delle immagini rendono immediate e fruibili da molti anche le storie meno conosciute, come nel caso di Evase dall’Harem di Sara Colaone, Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger, pubblicato da Oblomov Edizioni.

Evase dall’Harem

Costantinopoli, 1906.
La storia è quella della rocambolesca fuga di Zennur e Nuryé, figlie di un dignitario dell’Impero Ottomano e da sempre rinchiuse in un harem, sottoposte a un regime privo delle libertà che invece vivono le donne europee, alle quali pare essere consentito scegliere il proprio marito e decidere per i propri interessi.

Evase dall'Harem di Sara Colaone, Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger

Un azzardo, quello delle due sorelle, davvero scandaloso e altrettanto pericoloso: se venissero fermate mentre si allontanano dalla Turchia a bordo del mitico e affascinante Orient Express e fossero ricondotte in patria, potrebbero addirittura rischiare la vita!
Il desiderio di vedere il mondo e di non avere padroni, però, è più forte della paura di non sopravvivere e il loro viaggio prosegue non senza intoppi e rischiosi sotterfugi.

Mentre tramano su come sfuggire agli inseguitori, le due sorelle rievocano l’incontro con lo scrittore francese Pierre Loti, conosciuto due anni prima a Istanbul, a cui avevano raccontato la propria insoddisfazione e le pene di una vita passata in reclusione.
L’uomo, divenuto un caro amico, sarà poi l’autore di un libro, Le disincantate, ispirato alle vicende delle due sorelle, ormai sulla bocca di tutti e sulle pagine di ogni giornale europeo.

Ma la vita in Europa è davvero così diversa da quella vissuta finora? O anche lì, a migliaia di chilometri da casa, l’esistenza di una donna è comunque fatta di privazioni, mancata indipendenza, sogni infranti e passivismo imposto dalla società?

Evase dall'Harem di Sara Colaone, Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger

La storia di Zannru e Nuryé, disegnata dal tratto pieno e deciso di Sara Colaone e sceneggiata dallo storico Alain Quella-Villéger e dal professore di Lettere Didier Quella-Guyot, è spunto per l’ennesima riflessione, ancora purtroppo necessaria, sul ruolo della donna nel passato più recente (ma anche nel momento attuale) e su quanto la ricerca della propria autodeterminazione sia sempre stata considerata una rivoluzione.
Una rivoluzione che, a ben guardare, è tuttora in corso in diverse parti del mondo e su cui è sempre giusto e importante mantenere accesi i riflettori.

Evase dall'Harem di Sara Colaone, Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger

per chi: dà spesso per scontata la propria libertà

disegni: Sara Colaone
sceneggiatura: Didier Quella-Guyot e Alain Quella-Villéger
titolo: Evase dall’Harem
traduzione: Stefano Sacchitella
editore: Oblomov Edizioni
pagg. 128
€ 19

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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