L’ultima estate al cimitero di Santamatita

sulla copertina de L'ultima estate al cimitero c'è il disegno di un cimitero, con le tombe e le cripte, tra cui ci sono persone che vivono come se fossero in vacanza

Se scrivendo di morte si fa venire una gran voglia di vivere a chi legge, allora sì che si è fatto un gran bel lavoro!
L’impresa è perfettamente riuscita a SantaMatita, che con il graphic novel L’ultima estate al cimitero, da poco uscito per Bao Publishing, parte da un originale modo di trascorrere il mese d’agosto per arrivare a raccontarci del per nulla semplice rapporto tra l’umanità, il sonno eterno e il lutto.

L’ultima estate al cimitero

Il caldo torrido d’agosto è arrivato e la famiglia di Marco e Chiara sta partendo per le vacanze, ma queste non saranno al mare o tra i monti, come succede alla maggioranza delle persone.
I ragazzi, con i loro genitori e come tanti altri, si ritrovano al cimitero, tra le cripte e le tombe semplici delle persone vicine e amate, dove, come fanno da sempre, allestiscono un proprio spazio per trascorrere qualche settimana in relax.

Marco ritrova così gli amici di sempre, i compagni con cui i giochi nei vialetti del camposanto sono sempre delle grandi avventure, mentre Chiara rivede Ivan, il ragazzo per cui ha una cotta, che al cimitero trascorre il tempo con la nonna anziana.
Al gruppo dei più giovani quest’anno si aggiunge il piccolo Cosmo, figlio di Adam e Diletta, arrivati addirittura da oltreoceano.

Diletta ha perso i genitori da pochissimo e non è riuscita ad arrivare in tempo per il funerale, così ha deciso di trascorrere l’estate accanto alla loro tomba, coinvolgendo il comprensivo marito e il piccolo Cosmo, un esploratore provetto che saprà farsi voler bene da tutti.

Questa è solo una piccola parte della variegata umanità che si incontra in questo cimitero così speciale, meta vacanziera di coloro non vogliono dimenticare chi è andato via per sempre.
In coda ai bagni comuni per fare la doccia, le chiacchiere scorrono come in uno dei tanti piccoli paesi dove i pettegolezzi sono uno dei passatempi preferiti. Tutto sembra “normale”, in un ripetersi rassicurante che va avanti da anni, senza grandi cambiamenti.

Eppure, questa potrebbe essere l’ultima volta in cui i villeggianti si ritrovano lì, tra i marmi e le statue, a ricordare con affetto i parenti.

SantaMatita disegna e scrive una storia che, per quanto bizzarra, sa commuovere e intenerire, capace di sottolineare quanto sia importante tenere in vita la memoria di chi non è più su questa terra e di quanto sia necessario fare i conti con il dolore della perdita, per tornare a vivere appieno ogni attimo e ogni respiro.

Il dolore di chi resta viene qui attutito dalla comunità, che sa comprendere e accogliere, seppure non manchi l’ignoranza di alcune malelingue, impietose nei confronti di chi appare diverso.
Ma è chiaro fin da subito che non ci sia cattiveria tra queste pagine, che sanno essere sia una vera carezza confortante che uno svago in grado di strappare qualche sorriso.
Verrebbe voglia di restare al cimitero, per guardare il mondo fuori da lì e sentirsi, in qualche modo inspiegabile, più felici e al sicuro.

L'ultima estate al cimitero di Santamatita

un libro per chi: pensa ai cimiteri come a luoghi di pace pregni di storie

autrice: SantaMatita
titolo: L’ultima estate al cimitero
editore: Bao Publishing
pagg. 189
€ 22

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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