Ottobre, Ottobre di Katya Balen

Sulla copertina di Ottobre, Ottobre di Katya Balen c'è una illustrazione con una bambina che cammina nella natura, in mezzo agli alberi, e sopra nel cielo un enorme gufo la osserva

Ottobre, Ottobre di Katya Balen nasce come romanzo per ragazzi e ragazze, eppure è così facile per un adulto innamorarsi perdutamente della storia della piccola protagonista, che da selvaggia abitante nella natura rigogliosa si trova costretta a vivere nel grigio della città.
Il libro, pubblicato da Einaudi Ragazzi, sarà protagonista dell’incontro del 9 maggio del gruppo di lettura Babele.

Ottobre, Ottobre

C’è una piccola ragazzina che ha appena compiuto undici anni e vive in una foresta insieme a suo padre, isolati dal resto del mondo civile.
È nata a ottobre ed è per questo che si chiama così. Un Ottobre al quadrato, così la chiama il suo papà in un’immancabile nenia, dal tono affettuoso e protettivo.

Papà ha detto che lui e la donna che è mia madre si sono messi a proporre possibili nomi per me in quella stanza all’ospedale ma i nomi rimbalzavano sulle pareti e cadevano a terra con un tonfo perché nessuno sembrava adatto mi hanno riportato nella foresta dalla stufa con il fuoco nella pancia dagli uccelli e dai tassi e dalle foglie cadute e papà ha detto ottobre e quel nome si è liberato nell’aria

Ottobre è cresciuta nei boschi e se ne allontana solo quando scende al villaggio con il padre, per recuperare i viveri necessari alla sopravvivenza.
Coltiva un orto, si prende cura degli alberi e delle necessità della foresta, legge decine di libri, ulula al cielo e alle stelle, alleva un piccolo gufo ritrovato solo e fragile dopo una tempesta, cerca e raccoglie piccoli tesori – vetri, pietre, oggetti di metallo – che diventano poi ispirazione per le mille storie che nascono dalla sua inesauribile fantasia; Ottobre cresce così, libera e selvaggia, ma senza l’amore della madre, che ha scelto, dopo aver tentato invano di reggere quel tipo di vita, di tornare a Londra.

La foresta è un campo di battaglia e io sono una guerriera.

È nel giorno del suo undicesimo compleanno che tutto cambia: un grave incidente del padre la costringe a seguire a Londra la madre, con la quale non vuole e non riesce a intrattenere alcun rapporto, nonostante tutta la buona volontà della donna, che non ha mai smesso di amare e cercare il contatto con la sua bambina selvatica.

… I miei singhiozzi sono selvatici e la mia mente è selvatica e stanno strappando via da me l’ultimo pezzo del mio mondo selvatico e non sono più una ragazza selvatica perché ormai sono in frantumi.

In Ottobre, Ottobre le parole sono liquide, si spandono ovunque e impregnano tutto, talvolta portando via il brutto dei pensieri, molto più spesso lasciando un’umidità che entra nelle ossa, che rischia di farci ammalare nel nostro essere fragile gente di città. Un’umidità che sarà difficile asciugare, perché dopo aver letto questo romanzo tutto, tra strade e palazzi, ci sembrerà freddo, triste e pure decisamente sopravvalutato.

Katya Balen ha scritto un romanzo per giovani lettori e lettrici, sui temi classici dell’adolescenza – l’accettazione di sé, la ribellione e il senso di straniamento da un mondo a cui sentiamo di non appartenere – e che contiene anche una critica, pacata ma schietta, alla società contemporanea, sul materialismo estremo che ci porta ad accumulare, senza davvero saper godere di ciò che abbiamo.
Un libro che, come spesso accade, colpisce al cuore gli adulti e non si fa più dimenticare.
Da leggere.

Sulla copertina di Ottobre, Ottobre di Katya Balen c'è una illustrazione con una bambina che cammina nella natura, in mezzo agli alberi, e sopra nel cielo un enorme gufo la osserva

un libro per chi: prova un’attrazione fortissima per la natura selvaggia

autrice: Katya Balen
titolo: Ottobre, Ottobre
illustrazioni: Angela Harding
traduzione: Lucia Feoli
editore: Einaudi Ragazzi
pagg. 235
€ 14,90

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Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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