Ronzii di Giovanna Olivieri

Sulla copertina di Ronzii ci sono delle illustrazioni che rappresentanto api e altri insetti impollinatori

Quando la passione è vera e profonda, diventa quasi una sorta di missione condividerla con chiunque.
Deve aver pensato questo Giovanna Olivieri quando ha deciso di raccontare il suo amore per le api e per tutti gli insetti impollinatori, conquistando di fatto anche chi questi esserini volanti non aveva alcuna affinità.
Ronzii, pubblicato da Pendragon, è un saggio agile e un memoir autentico, che ricorda molto la prosa emozionante e schietta con cui che la compianta Pia Pera di coinvolgeva nel suo amore per giardini e orti.

Ronzii

Io leggo i testi scientifici da profana, destreggiandomi tra i termini tecnici e crecando di tradurre mentalmente quel linguaggio così ermetico in immagini concrete. Qualche volta la mia passione per la condivisione delle conoscenze (non oso parlare di divulgazione scientifica, perché, giustamente, a divulgare dovrebbero essere soltanto gli scienziati) ha suscitato critiche dagli addetti ai lavori. Il fatto è che non tanti scienziati, almeno in Italia, perdono tempo a rendere comprensibili e appetibili, per l’uomo della strada, gli argomenti scientifici. È per questo che mi ostino a scrivere di piante e animali, pur non avendo una specifica preparazione universitaria.

Olivieri, naturalista autodidatta forte della sua attuale vita campagnola e di anni di studio ed esplorazioni, in queste pagine splendidamente illustrate da Luciano Ragozzino, ci porta a conoscere meglio non solo le apette giallle e nere così familiari, ma anche tanti altri insetti che grazie al loro volo si sono resi indispensabili per l’impollinazione, diventando di fatto creature fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi e per la sopravvivenza della razza umana.

Perché, come ci tiene a sottolineare l’autrice, mai bisogna dimenticare che senza questi operosi animaletti, che instancabili trasportano i granelli di polline dalla parte maschile a quella femminile dell’apparato riproduttivo delle piante, verrebbe meno la fecondazione che dà vita alla vegetazione, senza la quale l’uomo non potrebbe sopravvivere a lungo su questa Terra.

Questi insetti che da giovani vivono a spese delle larve di altri insetti si chiamano parassitoidi e, che ci crediate o no, il mondo ne è pieno. E per fortuna, perché è anche grazie alle loro insieme abitudini alimentari che è possibile tenere sotto controllo le popolazioni di vari insetti nocivi per le nostre colture. Come sempre, la natura andrebbe osservata da tanti punti di vista. E soprattutto dovremmo evitare di giudicare tramite parametri umani le nefandezze animali, tanto più che l’uomo è capace di atrocità ben peggiori e nemmeno a puro scopo di sopravvivenza, ma per dare sfogo ai propri istinti di prevarecazione e di supremazia.

Con una piacevolissima narrazione confidenziale, che mescola nozioni scientifiche a ricordi personali, Olivieri ci accompagna alla scoperta di numerosti tipi di insetti impollinatori, raccontandoceli come se fossero amici di vecchia data.
D’altronde, è certo che chiunque da bambino abbia giocato in un prato ne abbia incontrati parecchi e diversi, non dando loro la meritata importanza.

Ronzii è un ottimo punto di partenza per tornare a non avere paura di chi ci vola accanto e con il proprio infaticabile lavoro spesso ci nutre.

Sulla copertina di Ronzii ci sono delle illustrazioni che rappresentanto api e altri insetti impollinatori

un libro per chi: si incanta a seguire il volo degli insetti ma anche per chi li ha sempre temuti e vuole fare pace con essi

autrice: Giovanna Olivieri
titolo: Ronzii – Storie di api e di altri impollinatori
editore: Pendragon
pagg. 140
€ 18

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Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

(1) Commento

  1. Marialuisa Congiargiu dice:

    Accattivante questa prospettiva di racconto.. attraverso gli insetti.. e i suoi ronzii… penso che dovrei leggerlo..da cittadina analfabeta..per me potrebbe essere un viaggio liberatorio..per liberarmi appunto dalla mia paura degli insetti..e deironzii fastidiosi che producono.. Familiarizzare con chi non conosciamo..e che forse sono coloro che più ci aiutano e proteggono..comprenderne il contributo..la bellezza..la funzione.. potrebbe essere un ritrovamento armonico attraverso la natura.

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