Cathie Wald e l’avvelenamento misterioso di Margot e Jean Le Moal

Cathie Wald e l'avvelenamento misterioso di Margot e Jean Le Moal

Cathie Wald e l’avvelenamento misterioso è un bel giallo classico, di quelli che intrattengono e divertono senza strafare, in cui l’ambientazione – qui la splendida Bretagna a picco sull’oceano – è protagonista tanto quanto i personaggi che si avvicendano tra le pagine.
Il duo Margot e Jean Le Moal, pseudonimi di Simone e Olivier Vandroux, con questo primo romanzo di una serie di grande successo in Francia, portata in Italia da Vallardi, regala ai lettori una nuova investigatrice per hobby, l’alsaziana Cathie Wald.

Cathie Wald e l’avvelenamento misterioso

La cinquantenne Cathie Wald – fisico scultoreo, lunga treccia bionda, un carattere parecchio volitivo – è arrivata a Locmaria, nella regione di Finistère, per cambiare vita.

Prima abitava a Strasburgo, cuore dell’Alsazia, la regione francese che tanti connazionali sbeffeggiano, considerandola più crucca che gallica; là ha lasciato un ex marito che per anni l’ha fatta sentire inadeguata, da cui ha avuto due figli amatissimi, ormai adulti.
Cathie, nonostante il carattere solare, porta con sé un pensiero pesante, un dolore profondo, che l’ha però motivata a trasferirsi in Bretagna e a iniziare una nuova avventura.

Un biglietto aereo per Brest, un’auto presa a noleggio all’aeroporto di Guipavas e, il pomeriggio successivo, aveva visitato la tenuta in cima alla scogliera. Situata su un promontorio a ovest della località balneare di Locmaria, era davvero incantevole. Più di mezzo ettaro di terreno: la parte occidentale, battuta dai venti, era più selvaggia, mentre quella orientale più tranquilla e pacifica, con una piccola insenatura di sabbia fine riparata da una scogliera e accessibile al giardino tramite una scala scavata nella pietra. «Questa splendida spiaggia non appartiene alla tenuta, ma la gente può accedervi solo con la bassa marea o in barca», aveva precisato solennemente l’agente immobiliare. Le folte siepi di ginestra che circondavano la proprietà offrivano una provacy totale. Al centro, la casa.

Dopo aver acquistato e sistemato un’antica proprietà molto desiderata anche da altri (loschi) investitori, ha ristrutturato una vecchia pizzeria in paese e lanciato, con grande successo, il bistrot Bretzel et beurre salé.

Certo, entrare in sintonia con alcuni abitanti del paese non è stata un’impresa semplice, nonostante Locmaria sia una località turistica molto frequentata nel periodo estivo.
Se con alcuni – la libraia Alexia Le Corre, il proprietario del café Emile Rochecoet, il professor Hervé Le Duhévat e la moglie Marina, l’allevatore Malo Micolou, l’inglese Charles Highbury – il feeling è stato immediato, con altri ha dovuto faticare un pochino per farsi conoscere, e con altri ancora il muro è rimasto decisamente invalicabile, come spesso accade ai nuovi arrivati nelle piccole realtà barricate in sé stesse per gelosia, invidia e paura.

Nel primo centinaio di pagine ci si immerge con piacere nell’atmosfera tipicamente bretone e nella vita quotidiana di Locmaria, e solo a pagina 130 arriva l’avvelenamento del titolo, che dà inizio all’indagine di Cathie Wald e del neonato Comitato per la tutela della reputazione delle attività di Locmaria e dei loro titolari, ivi compresa la bagad.

«Resta una sola cosa da fare», disse Emile Rochecoet, dopo aver imposto a fatica il silenzio nel locale. «Propongo di creare un collettivo per difendere l’onore di Cathie, Malo… e anche della bagad», aggiunse con uno sguardo comprensivo all’indirizzo di Alex. «Faremo indagini per conto nostro. In fin dei conti conosciamo Locmaria e le sue vicende molto meglio della polizia e del giudice di Quimper!»

Sarà determinante l’aiuto del generoso e intelligente giornalista Yann Lemeur, che ha un evidente debole per la bionda protagonista, e il mistero verrà finalmente risolto.

Il finale non è certo imprevedibile ma ci si augura che Vallardi pubblichi anche gli altri titoli della serie già usciti in Francia – Une pilule difficile à avaler, L’habit ne fait pas le moine, Loin des yeux, loin du coeur – perché sarebbe davvero un peccato perdere le prossime avventure di Cathie Wald e dei suoi concittadini.

Cathie Wald e l'avvelenamento misterioso di Margot e Jean Le Moal

un libro per chi: ama i gialli classici e ha una grande passione per la Francia e i francesi, nel bene e nel male

autori: Margot e Jean Le Moal
titolo: Cathie Wald e l’avvelenamento misterioso
traduzione: Tania Spagnoli e Federico Zaniboni
editore: Vallardi
pagg. 314
€ 16.90

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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