La vita intima di Niccolò Ammaniti

La vita intima di Niccolò Ammaniti

Leggendo l’atteso romanzo La vita intima di Niccolò Ammaniti, chi ha visto la serie televisiva Il miracolo riconoscerà in Maria Cristina Palma qualche tratto dell’indimenticabile Sole Pietromarchi, moglie del premier italiano.
Due donne, Maria Cristina e Sole, a cui sta stretto il ruolo di first lady in un mondo, quello della politica odierna, in cui social e media possono muovere milioni di voti.

La vita intima

Il dolore nell’esistenza di Maria Cristina è ciclico, scompare per consunzione e si rinnova come un bulbo a primavera. Prima e dopo la morte della mamma. Prima e dopo la morte di Alessio. Prima e dopo la morte di Andrea. Un righello che al posto dei centimetri ha i defunti. Non avendo il dono della fede, Maria Cristina lascia che i giorni scorrano limitandosi a viverli con la fatalità del volatile.

Maria Cristina, ex modella di buona famiglia, orfana, già vedova, è considerata la donna più bella del mondo ed è anche la moglie del Presidente del Consiglio italiano, Domenico Mascagni.
Hanno una figlia preadolescente, Irene, legatissima alla madre e matura quanto basta per capire che la vita intima della madre è ben diversa da quella che appare sui giornali, su Instagram, in televisione.

Maria Cristina Palma, infatti, è la classica donna di rappresentanza, costretta a ricoprire un ruolo recitato da mattina a sera, sempre perfetta, posata, imboccata nei gesti e nelle parole dal marito e dallo staff che la segue ogni passo, capitanato dal Bruco, il fantomatico genio della comunicazione che con le proprie dritte può cambiare il destino del premier e dell’Italia intera.

In questa vita finta e sempre uguale qualcosa cambia quando la donna incontra casualmente a una festa un amante di gioventù, il bel Nicola Sarti, amico del fratello di Maria Cristina, Alessio, morto giovanissimo in un incidente in mare.

È uno scambio di ricordi via Whatsapp a dare un’accellerata improvvisa alla vita di Maria Cristina.
Qualcosa che ha fatto nel suo passato, quando ancora poteva permettersi un po’ di spensieratezza, rischia di mandare all’aria la vita di oggi.

Maria Cristina arriva alla porta, la fotocellula gliela spalanca, esce. Il telefono le frigge nella mano. Si avvicina all’ascensore. Preme il pulsante. I numeri blu dei piani salgono e scendono, nessuno si ferma. La porta di emergenza è nascosta dal velluto blu che riveste le pareti, spinge il maniglione antipanico e si ritrova a correre giù per le scale di servizio. […] Reazione di fuga, la chiamano il neurobiologi. La midollare del surrene secerne ogni sorta di ormone: catecolamine, testosterone e cortisolo, dopamina e serotonina. Gli animali reagiscono così alla minacce esterne, producendo droghe endogene che li aiutano a essere più reattivi.

E se questa improvvisa riscoperta non fosse soltanto qualcosa di terribile e maligno?
Se servisse a rimettersi al punto di partenza, a guardarsi veramente dentro, ad affrontare i vuoti per cercare di riempirli finalmente con qualcosa di sincero, che appartenga alla Maria Cristina di oggi e non alla donna più bella del mondo, marionetta mossa dalle mani di altre persone?

Il nostro organismo non tollera intrusioni. Quando una spina, una scheggia, la mandibola di una zecca penetrano l’epidermide, il nostro sistema immunitario le riconosce come estranee e le attacca per eliminarle, se non ci riesce, ci crea intorno una barriera fibrosa, una cisti, per isolarle e proteggerci. Anche le chele del professor M. con il tempo sono state incapsulate e rese inoffensive, relegate a una brutta esperienza giovanile a cui Maria Cristina pensa raramente, chiedendosi come mai non lo ha detto a nessuno, non lo ha denunciato, o semplicemente perché non ha smesso di andare da lui.

Niccolò Ammaniti è sempre maestro quando si tratta di mettere a fuoco le fragilità e le asprezze dell’animo umano, impresa riuscitissima anche ne La vita intima, dove la stessa implacabile lucidità che emerge nello scandagliare la profondità psicologica della protagonista viene usata per smontare e analizzare il complesso mondo della comunicazione odierna, dai social alle emoticon, da cui pare dipendere in toto l’immagine di noi stessi proiettata verso l’esterno.

Eppure, nonostante lo stile ancora una volta ineccepibile (persino nelle personali digressioni) e la sempre solida intelligenza che consente all’autore un uso perfetto di sarcasmo e ironia, qualcosa forse manca nel racconto della rivincita di questa donna oggetto con cui, alla fin fine, è difficile empatizzare fino in fondo.
Forse manca (volutamente?) quel filo di pietas necessario a farci sentire davvero tutti sulla stessa barca, quella di un’umanità che inesorabilmente affonda ma che continua, imperterrita, a cercare di prendere il volo.

La vita intima di Niccolò Ammaniti

un libro per chi: si trova a proprio agio nelle storie che si muovono tra tragedia e commedia

autore: Niccolò Ammaniti
titolo: La vita intima
editore: Einaudi
pagg. 301
€ 19

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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