Demetrio di Marco Pogliani

Demetrio di Marco Pogliani

È un romanzo “buono” Demetrio di Marco Pogliani, pubblicato da La Nave di Teseo; uno di quelli che, a fine lettura, lasciano riflessioni importanti ma anche pensieri caldi e confortanti come un abbraccio.
Una storia che fa incontrare giovani e anziani in quella terra di mezzo dove tutto può succedere, se ci si sa ascoltare.

Demetrio

Demetrio non è più giovane.
Ultimo di ventuno figli, cresciuto nella campagna piacentina, oggi vive nel paesino di Belsito, ospite di una strana comunità fondata dal’ancor più strano Hans Springel.
Casa Lora non è un semplice ospizio dove gli anziani vanno a trascorrere gli ultimi anni, prima di morire; è una sorta di ricovero dove, nelle bislacche intenzioni del suo fondatore, la vecchiaia si può governare grazie a un rigido e decisamente folle programma di consuetudini e attività.

La vita a Casa Lora era basata su un principio fondamentale. L’anziano tendeva a rallentare il ritmo della sua vita. Bastava impedirglielo e le sue forze vitali lo avrebbero sostenuto fino alla estinzione naturale delle stesse. Ritmo era dunque la parola chiave. In realtà si trattava di un acronimo.
R: Reattività.
I: Iniziativa.
T: Tensione.
M: Moto.
O: Obbedienza.

Non ha avuto figli, Demetrio. A dirla tutta, è stato marito solo per una notte e il resto della vita l’ha trascorso a lavorare a testa bassa, senza grandi pretese, con un unico grande affetto a mantenere papitante il suo cuore: quello per Marta, la bellissima nipote, oggi moglie delusa di Marco e madre amorevole di due figli.

Era contenta di esser diventata bella, decisa, forte di garretto, due seni voltivi, i fianchi importanti, lo sguardo alto. Grandi occhi neri, i capelli corvini finalmente liberi. Ma non poteva sopportare che solo questo influenzasse il suo rapporto con gli altri. Così si ribellò, cercò di fuggire, di farsi brutta, persino. Ma non c’era niente da fare. La bellezza riusciva a battere i suoi goffi travestimenti. E altri uomini, altri sguardi, altre parole l’avrebbero inseguita. Per sempre.

È proprio Marta che viene chiamata dai Carabinieri di Belsito quando Demetrio combina un grosso guaio con la complicità del compare Provolino.
Un altro pasticcio da risolvere per l’ispettore Dominici, già impegnato con un bizzarro mistero: la prima a sparire è stata Maria, bellissima ex suora fuggita dall’ordine per amore; poi la Mariuccia, la sartina introversa, e per ultimo Romano, il macellaio latin lover.
Di loro si sono perse le tracce improvvisamente e bisogna fare in fretta a capire cosa stia accadendo agli anziani del paese, dove si aggira fugace anche un balordo gruppo di giovani dalle poco chiare intenzioni.

Sarà forse Demetrio, l’eterno secondo, a rivelarsi fondamentale per risolvere l’enigma che avvolge Belsito?
Quest’omone alto e insignificante ritroverà in fondo a sé stesso la trascinante energia che solo una volta aveva sentito fargli vibrare l’anima e il corpo?

L’energia che il suo corpo trasmetteva alle gambe era figlia di una sensazione diversa e inedita per lui: il successo. Correva e il mondo gli si spalancava davanti con tutte le sue bellezze, le sue opportunità e le sue dimensioni. Correva e per la prima volta sentiva che un piccolo frammento di storia aveva avuto lui come protagonista. Correva e il suo cuore si incaricò di fargli sapere che, se non avesse rallentato, avrebbe smesso di battere. Si fermò e si rese conto come non ci fosse alcun motivo per correre in quel modo.

Tra una digressione e l’altra, utili a entrare nell’intimo dei personaggi, e con una prosa incalzante pregna di profonda ironia, la parabola nostalgica di Demetrio ci ricorda che non ha alcun senso combattere contro il tempo, proiettati verso il mito dell’eterna giovinezza.
Semmai ci suggerisce di viverlo, quel tempo, di assecondarlo, di volergli bene e di prendere da esso tutto il meglio che ancora può darci, grati per ciò che è stato, per ciò che ci ha insegnato. Infine, ci sprona a lasciarlo in eredità a chi sa e vuole accoglierlo, perché questo è certamente l’unico modo per non morire mai, lasciando a chi resta il il dono prezioso del saper fare.

Demetrio di Marco Pogliani

un libro per chi: ha bisogno di ritrovare un po’ di fiducia nell’umanità

autore: Marco Pogliani
titolo: Demetrio
editore: La nave di Teseo
pagg. 264
€ 17

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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