Fiori sopra l’inferno di Ilaria Tuti | il libro e la serie tv

Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

Tornato sulla bocca di molti grazie alla serie tv appena trasmessa da Rai 1, Fiori sopra l’inferno di Ilaria Tuti è un thriller che alla sua uscita nel 2018 aveva già conquistato migliaia di lettrici e lettori, raccontando la prima indagine della profiler Teresa Battaglia, commissario di Polizia e donna tenace, ruvida e tormentata.

Fiori sopra l’inferno

Teresa Battaglia aveva l’insolita dote di far sentire più forte chiunque camminasse al suo fianco.

Siamo in Friuli, tra Udine e le montagne, dove l’inverno è rigido e i piccoli paesi vivono soprattutto grazie al turismo e agli impianti sciistici.
Il cadavere di un uomo viene trovato nudo sulla neve, privato degli occhi. A pochi passi da esso, un fantoccio fatto di rami e bacche, con indosso gli abiti della vittima ricoperti di sangue.

La commissario Teresa Battaglia viene subito inviata sul posto, a Travenì, una tranquilla località che ha ceduto all’ammodernamento degli impianti sciistici a discapito di una natura selvaggia e rigogliosa.
L’uomo senz’occhi è l’ingegner Valent, a capo del cantiere che finirà col mutare il paesaggio e, forse, anche la vita degli abitanti.

Chi ha potuto commettere un simile efferato delitto?
Battaglia è tanto sagace quanto sarcastica, soprattutto quando deve “insegnare” il mestiere all’ultimo arrivato, il giovane ispettore Marini.
Fin da subito è chiaro che qualcosa di mostruoso si nasconde tra la gente di Travenì e, come spesso accade nei paesini chiusi in sé stessi, l’orrore è anche tra le mura delle case, dove non tutto è perfetto come sembra.

La seconda linea narrativa, quella più inquietante e affascinante, si svolge in Austria, nel 1978.
Una sorta di clinica ospita dei neonati, che però non sono malati, non convenzionalmente. Quelle piccole creature sono sottoposte a un terribile esperimento psicologico.
Come si collegano passato e presente?
Perché il killer agisce come un animale, strappando a mani nude e a morsi parti del corpo dalle vittime?

Qualcosa accade anche nel 1993, il calvario di uno di quei bambini non è finito.

Mentre Teresa indaga affiancata da Marini e Parisi fa la conoscenza di quattro bambini – Mathias, Oliver, Diego e Lucia – molto vicini alle vittime del mostro e chiaramente ispirati ai looser di King. Con loro l’irritante ruvidezza della poliziotta viene meno, rivelando l’inaspettata tenerezza di una mamma e facendo lentamente luce sulle vicende di un doloroso passato.

Man mano che i morti aumentano, aumenta pure il malessere fisico della diabetica Teresa, che forse nasconde anche un altro segreto…

Il romanzo, pur dilungandosi eccessivamente in alcuni tratti e spostandosi via via pericolosamente verso l’inverosimile, riesce a mantenere un buon livello di suspence fino all’ultima pagina, anche se i più attenti tra i lettori non saranno stupiti nello scoprire il vero colpevole di tutto.
Fiori sopra l’inferno intrattiene egregiamente e mette al mondo un personaggio, quello di Teresa Battaglia, che nonostante il caratteraccio sa essere convincente tanto da conquistare il pubblico.

Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

autrice: Ilaria Tuti
titolo: Fiori sopra l’inferno
editore: Longanesi
pagg. 372
€ 18

La serie tv con Elena Sofia Ricci

Sei puntate da poco meno di un’ora ciascuna portano sullo schermo le vicende raccontate nel primo romanzo di Ilaria Tuti.
La protagonista Teresa Battaglia è interpretata da una sempre brava Elena Sofia Ricci, che forse qui paga lo scotto di una bellezza classica e innegabile, che va in conflitto con l’immagine più dimessa e sofferta della poliziotta cartacea.
L’attrice riesce comunque a mantenere l’aspra scontrosità della protagonista, dura con i colleghi e con gli adulti, che sa però sciogliersi quando ha a che fare con l’innocenza dei bambini.

Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

La trama viene semplificata parecchio, a tratti decisamente modificata, e, pur mantenendo inalterato il senso della storia, si perde un po’ troppo la linea narrativa del passato, quella parte più gotica e terrificante che s’ispira a fatti realmente accaduti.
Un rimaneggiamento probabilmente necessario per essere trasmesso in prima serata sulla rete ammiraglia della tv pubblica, che però trasforma il thriller dalle forti immagini barbare e inumane in un giallo più semplice, alla portata di un pubblico più vasto e meno pronto a essere impressionato dal sangue e dall’umana cattiveria.

Da vedere, se si è letto il libro, con la consapevolezza di trovarsi di fronte a un adattamento senza grandi pretese anche dal punto di vista scenografico, vista la tanta neve finta spruzzata qua e là senza alcuna logica.

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

(2) Commenti

  1. Ciao Elena, personalmente già non avevo amato particolarmente il libro, tant’é che poi non ho proseguito la saga (in altre parole mi sono fermato al primo capitolo). La serie TV l’ho trovata decisamente soporifera. Per carità, lungi da me l’idea di paragonare questa serie alle adrenalitiche serie americane, tuttavia a mio avviso qui siamo proprio di fronte a qualcosa che non convince e non decolla mai. L’ho sospesa dopo 1 puntata e mezza… mia opinione, ovviamente <3

    1. Ciao Nicola, come dicevo nel post, della serie televisiva ho apprezzato molto la prova attoriale della sempre brava Elena Sofia Ricci, e mi fermo qui.

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