Il debito di Glenn Cooper

Il debito di Glenn Cooper

In libreria è tornato Glenn Cooper, uno degli scrittori più amati dai lettori italiani, autore della trilogia dei Dannati e della tetralogia La biblioteca dei morti.
A dire il vero, è tornato già da un po’ sugli scaffali, ma io, a volte, vado un po’ a rilento e mi sono decisa a leggere Il debito solo all’inizio di questo nuovo anno, ritrovando Cal Donovan, il piacione professore di Teologia ad Harvard, già protagonista del famoso Il segno della croce.

Dopo la grottesca e cupa storia delle ragazze elettriche, avevo proprio voglia di un romanzo misterioso e avventuroso, che però non mi impegnasse la mente con pensieri troppo arzigogolati o torvi!
Ed ecco che dalla mia libreria spunta Cooper, con questa storia ambientata in Vaticano.
No, lettori e lettrici snob, non storcete il naso, Dan Brown non c’entra nulla. Anzi, se proprio vogliamo fare un paragone, la scrittura di Cooper è decisamente qualche spanna sopra, con dialoghi ben costruiti, personaggi perfettamente tratteggiati e trame decisamente più affascinanti. Le ricostruzioni storiche di Donovan/Cooper possiedono basi forti e ricchezza di dettagli, coinvolgono e invogliano all’approfondimento.
Una lettura ricca e interessante quanto piacevole e leggera.

Il debito

Il debito del titolo è quello che la Chiesa cattolica ha contratto nel XIX secolo con una banca gestita da una famiglia ebrea. Un debito che forse non è mai stato saldato e che, se diventasse di pubblico dominio, manderebbe sul lastrico la Santa Romana Chiesa.
All’interno del Vaticano le posizioni sono decisamente diverse: mentre Papa Celestino pensa seriamente di trasformare questo debito nell’opportunità di aiutare veramente i poveri e disgraziati del mondo, un manipolo di alti prelati decide di opporsi con ogni subdolo mezzo alla rivelazione dell’esistenza del debito e alle conseguenze benefiche desiderate dal pontefice.

L’anno scorso abbiamo subito gravi perdite. Ecco dove finiscono i soldi del Vaticano. Dove finiscono i soldi dei fedeli. Non dovremmo perdere tanto in operazioni che sono paragonabili a scommesse al casinò. Dobbiamo tornare a usare cautela e morigeratezza. Per non parlare della pessima gestione degli investimenti immobiliari. Non avete idea di quanti documenti siano in questo stato, ma una scoperta mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Sì, avete capito bene, le lacrime. Ho pianto per l’Obolo di San Pietro. L’anno scorso i fedeli – uomini, donne, bambini di tutto il mondo che decidono di mettere sul piattino delle offerte il denaro guadagnato con tanta fatica – ci hanno regalato circa cento milioni di euro. Perché secondo voi un cattolico fa un’offerta? Per puro spirito di carità cristiana. Per aiutare i poveri, perché nel profondo del cuore crede, come me, che quel denaro andrà a sostenere le missioni cattoliche nel terzo mondo, che servirà per nutrire gli affamati, e i malati, le vittime dei disastri naturali. E lo sapete invece cosa succede? Solo diciotto milioni di euro sono andati gli sventurati. E gli altri? A quanto pare usiamo i soldi degli fedeli per coprire le voragini dei nostri deficit amministrativi. Cosa penserebbe quella gente se scoprisse che usiamo le loro offerte per l’albero di Natale o per le pensioni dei dipendenti? Sono sempre i poveri a soffrire, a quanto pare. E siamo noi a infliggere quelle sofferenze. Cento milioni di euro non sono pochi, ma sono comunque una goccia nell’oceano quando si tratta di risanare la povertà o la fame nel mondo. Eppure noi riusciamo a non inviare loro nemmeno quello! Mi si spezza il cuore.

Ed ecco intervenire il professor Donovan, affascinante quarantacinquenne con il vizio di alcool e donne, ormai amico di Papa Celestino – un uomo decisamente sopra le righe – e chiamato in causa per scoprire l’effettiva esistenza del debito.
Tra polvere di archivi, sparatorie, assassini, ricerche accurate, enormi bicchieri di vodka e interessanti incontri ai vertici della finanza newyorkese, Cal Donovan riuscirà a fare chiarezza sul contratto che potrebbe definitivamente sancire la fine della Chiesa così come la conosciamo?
Nel dubbio, se passate da Roma vi consiglio una visita ai Musei Vaticani.
Non si sa mai dove potrebbero andare a finire certe opere d’arte…

Il debito di Glenn Cooper

un libro per chi: subisce il fascino dei misteri del Vaticano e ama i gialli con protagonisti scaltri e piacioni.

autore: Glenn Cooper
titolo: Il debito
traduzione: Barbara Ronca
editore: Editrice Nord
pagg. 418
€ 22

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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