Io e Rhett di Chiara Moscardelli

Cosa succede quando una quasi cinquantenne single incontra un gatto serafico e anziano? Ce lo racconta Chiara Moscardelli in Io e Rhett, un memoir che è anche una sorta di manuale di self-help, scritto con la consueta intelligente ironia a cui l’autrice romana ha abituato il suo pubblico.

Io e Rhett

Chi è Rhett?
Un gattone già avanti con gli anni, che Chiara si ritrova ad accogliere perché il suo padrone è morto all’improvviso.
Una presenza inaspettata nella vita della scrittrice, che proprio in quel momento, nel 2020, sta vivendo un momento di gloria come ospite del programma televisivo di Caterina Balivo.

Non volevo un gatto. Io vivevo da sola a Milano e tra il lavoro di ufficio stampa e le presentazioni dei miei libri in giro per l’Italia non ero mai a casa. E poi, parliamoci chiaro, temevo potesse prendere il posto del figlio che non ho mai avuto e avevo paura di quel legame. Quando in un film c’è un animale che muore io piango per i due giorni successivi. Bambi e King Kong non li ho mai più voluti vedere in vita mia e persino Lo squalo è stato una sofferenza.

Come tutti gli amori più grandi, l’arrivo del tutto inaspettato di Rhett travolge la vita di Chiara, soprattutto perché, dopo pochi giorni, scatta quello che tutti ricorderemo per sempre come il primo lockdown.
Chiusa in casa con il saggio gatto, e proprio grazie alla sua presenza, Chiara inizia a mettersi in discussione e a guardare alla propria vita, fino ad allora vissuta con il freno a mano tirato.

Perché Rhett, sia chiaro, parla con Chiara, e con i suoi modi burberi e una grande lucidità è sempre capace di andare a centrare il punto.

«Geloso io? Mettiamo subito in chiaro una cosa: io sarei felicissimo se qualcuno si prendesse carico di te. Un bagaglio condiviso è sempre un bagaglio più leggero, e potrei finalmente tirare un po’ il fiato. In più, noi gatti abbiamo un cuore grande e siamo più liberali di voi umani. Non concepiamo l’amore come esclusivo. Possiamo amare anche due, tre, quattro persone alla volta. Ma vorrei che tu capissi bene un concetto: il fatto che un uomo ti rivolga delle attenzioni non deve essere considerato da te un miracolo, anche se lo è, perché ti mette subito in una condizione di svantaggio solo pensarlo.»

Nei mesi trascorsi insieme in casa Chiara impara tante cose di sé e del proprio modo di vivere le relazioni, soprattutto quelle affettive con gli uomini.
“Parlare” con Rhett è come guardarsi dentro, nel profondo di quelle emozioni talvolta inconfessabili che tutti noi fatichiamo a tirare fuori.

E così, oltre a prendere atto che deve imparare a volersi davvero bene, a prendersi cura di sé stessa e dei propri desideri, Chiara si trasforma in una vera gattara e trascorre due anni di amore con il ruvido ma protettivo Rhett, che le sta accanto anche in un altro momento cruciale nella vita di una donna: l’arrivo della menopausa.

Perché non ne parla nessuno? Perché quelle maledette riviste femminili invece di scrivere di orgasmi multipli (che averne solo uno basterebbe), di sex toys (ditelo che servono le batterie) e di punto G (che non si trova neanche con Google Maps), non descrivono come il corpo di una donna si trasforma con la menopausa? Le vampate sono note, ma fosse tutto lì!
Sono le cose che non ti dice nessuno e che devi scoprire da sola quelle più dolorose.
Sono dolorose perché è come se il mondo gridasse che a noi non è dato invecchiare. E non mi riferisco agli interventi di chirurgia (alla pelle cadente c’è rimedio, per fortuna), ma al fatto che ci è richiesto, se non ordinato, di essere sempre perfette e pronte ad accogliere un uomo (dove per «pronte» intendo proprio quella roba lì).
Invece non si è più pronte. E qualcuna, tipo me, non lo è mai stata, ma questo conta poco.
Secche dalla testa ai piedi, ecco la cruda verità.
E voglio gridarlo a squarciagola perché tutte devono sapere.

Io e Rhett è certamente il libro più intimo e schietto scritto da Chiara Moscardelli, che si mette a nudo e affronta tutti i suoi timori di donna, che sono poi quelli di tante: la paura di invecchiare, di essere sole, di non essere comprese e amate pur avendo amato.
Un libro profondamente sincero, che oltre a strappare le solite risate moscardelliane riesce anche a intenerire e commuovere, e che andrebbe regalato a tutte le donne sopra gli anta che sentono di non aver vissuto abbastanza.

Io e Rhett di Chiara Moscardelli

un libro per chi: è fieramente gattara e zitella

autrice: Chiara Moscardelli
titolo: Io e Rhett
editore: Sperling & Kupfer
pagg. 230
€ 18.90

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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