La bambina che somigliava alle cose scomparse di Sergio Claudio Perroni

La bambina che somigliava alle cose scomparse di Sergio Claudio Perroni

Nella vita di lettori e lettrici arriva sempre il momento in cui si rende necessaria una lettura buona e leggera, dove bontà e leggerezza esprimono qui il loro più fulgido e vero significato.
La bambina che somigliava alle cose scomparse di Sergio Claudio Perroni, illustrata da Leila Marzocchi e pubblicata da La Nave di Teseo, è una favola per adulti che hanno bisogno di far rifiorire il fanciullo che sonnecchia nel loro cuore.

La bambina che somigliava alle cose scomparse

Pulce ha solo sette anni ma contiene tracce di adulto.
È una bambina vivace e curiosa, acuta e saggia, amorevole e disponibile, forse un tantino ribelle, molto diversa quindi dai fratellini più docili e dai cuginetti un po’ troppo insulsi.
Per questo i suoi genitori le chiedono spesso di essere più. Più buona, più educata, più composta, più brava.

Stanca di essere considerata sbagliata, la piccola Pulce decide di uscire di casa per fare una lunga passeggiata che però somiglia più a una fuga da quelle ambiziose pretese familiari.
Lungo il suo percorso la piccola incontra diversi personaggi, verso i quali mostra un interesse profondo e sincero e a cui dona il suo più grande potere, quello di tramutarsi in ciò che hanno perduto.
C’è chi sta vivendo un lutto o un abbandono, c’è chi ha smarrito una chiave o un libro, c’è chi ha rimosso ricordi tragici e dolorosi.
Pulce può quindi trasformarsi nella defunta madre del vicino, così che lui possa darle un ultimo saluto, ma anche nell’acqua di un ruscello ormai in secca, reclamato dalla pietra che ne era innamorata.
Può diventare un marito fedifrago o addirittura trasformarsi nella ricetta di un dolce speciale, non lesinando riflessioni pungenti sulla società che predilige l’apparenza alla sostanza.

Oltre a essere un pasticcere bravissimo, Saro era anche molto attento alle esigenze della clientela; i dolci che faceva erano sempre gli stessi ma i nomi e le forme variavano in base alle mode del momento. Era diventato pasticciere quando i prodotti alimentari, per essere appetitosi, dovevano essere ancora “con” qualcosa: erano anni di miseria, e sbandierare un ingrediente extra sulle etichette dava ai consumatori l’illusione di essere meno poveri. Ma col tempo Saro si era dovuto adeguare alla corrente che considerava sani solo gli alimenti “senza” qualcosa, pur sapendo benissimo che quei qualcosa, oltre a non avere mai niente di nocivo, continuavano tranquillamente a essere presenti nei suoi ingredienti, solo che adesso erano ben nascosti.

In ogni pagina scritta da Perroni ritroviamo piccole grandi verità, assimilate dalla saggia protagonista grazie alla sua capacità di ascoltare tutti e trarre da ogni incontro insegnamenti preziosi.

Pulce sapeva che l’amore è una strana sostanza, miracolosa quando si è in due ma letale quando si resta soli.17
17 Fonte: zia Laura, in una delle sue gioiose cartoline dall’esilio.

Pulce, con l’innocente sfrontatezza dei bambini, non risparmia nemmeno il consumismo e la smania di possesso, facendoci pure sentire un po’ in colpa per questo nostro vivere all’insegna dell’accumulo di oggetti spesso inutili.

Pulce era sempre a disagio quando le regalavano un oggetto destinato a rimpiazzarne un altro: si metteva nei panni di quello vecchio, che magari era convinto di poterle essere utile ancora a lungo; e immaginava la sua tristezza di fronte alla prospettiva di finire in cantina o addirittura nella pattumiera.

La fuga di Pulce prosegue fino a quando la piccola non si rende conto d’aver perso anch’essa qualcosa d’importante: il calore della famiglia che la sta disperatamente cercando.

Con una scrittura lieve e allo stesso tempo efficace, Sergio Claudio Perroni ci stimola a fare un piccolo sforzo per andare oltre il realismo degli adulti, spronandoci anche a risvegliare la fiducia negli altri e l’incosciente coraggio della fanciullezza.
La bambina che somigliava alle cose scomparse è un testo delicato e benefico, utile a ricordarci che non è mai troppo tardi per ritrovare ciò che ci pare d’aver perduto e che, in realtà, è solo sepolto nel nostro io più profondo.

La bambina che somigliava alle cose scomparse di Sergio Claudio Perroni

un libro per chi: ha perduto qualcuno o qualcosa

autore: Sergio Claudio Perroni
titolo: La bambina che somigliava alle cose scomparse
illustrazioni: Leila Marzocchi
editore: La Nave di Teseo
pagg. 165
€ 13

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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