Le spose sepolte di Marilù Oliva

Le spose sepolte di Marilù Oliva

La prima cosa da sapere sul nuovo romanzo di Marilù Oliva, appena uscito per HarperCollins, è che dovete iniziare a leggerlo in un giorno in cui potete non fare altro, perchè non riuscirete davvero a staccarvi dalle pagine e il vostro unico scopo sarà arrivare alla fine.

La seconda cosa che scoprirete è che Le spose sepolte non è solo un thriller scritto magistralmente, è soprattutto un romanzo che tocca un tema attuale e mai abbastanza declinato: il femminicidio.

Le spose sepolte

A Sandra Sandri, Desirée Fusco, Emanuela Orlandi, Roberta Ragusa.
E a tutte quelle che non hanno più fatto ritorno.

Inizia con questa dedica la storia che Oliva vuole raccontarci. Dove sono finite tutte quelle mogli e madri sparite improvvisamente nel nulla e mai ritrovate? Sono forse stati i mariti, indagati, processati e poi assolti per mancanza di prove, a farle svanire da un giorno all’altro, senza lasciare tracce? Maschi che davanti alle telecamere hanno pianto, si sono sfogati, a volte le hanno addirittura accusate d’infedeltà, di follia, infischiandosene del dolore provocato ai figli rimasti in attesa di un ritorno che, ahimé, non sarebbe mai avvenuto.

Micol Medici, giovane ispettore capo di Polizia – e non ispettrice, come verrebbe da dire per correttezza civile e linguistica, ma questo è solo uno dei tanti aspetti del tema del romanzo – arriva a Monterocca, indagando su un primo efferato omicidio. Il paese, arroccato sull’Appennino bolognese, conta poco più di 7000 anime ed è soprannominato la Città delle Donne, per la sua Giunta quasi del tutto al femminile, che negli anni ha dato spazio alle donne, insediandole in ruoli dirigenziali apicali. Un luogo apparentemente idilliaco, dove tutto funziona: servizi civici e sociali di base, crescita economica, turismo ai massimi e criminalità ai minimi.

Micol è giovane, inconsapevolmente bella, nonostante una misteriosa cicatrice che le segna il volto, intuitiva ma estremamente analitica e razionale, a volte così empatica da divenire improvvisamente fragile.

Micol non poté fare a meno di pensare alla mattina del ritrovamento.
Era molto presto, nemmeno le sei, e il sole non si era ancora levato. Alcune pattuglie, già presenti, le avevano confermato la sensazione di essere arrivata in ritardo, sebbene si fosse precipitata al primo allarme. Quando era scesa dalla volante, una brezzolina pungente le aveva fatto venire la pelle d’oca. Ricordò i suoni delle sirene, la percezione di ineluttabilità che la avviluppava ogni volta che stava per avvicinarsi a un morto, l’immenso senso di solitudine che la intristiva quando, ancor prima di calarsi nei panni di detective, osservava in quelli di impotenti spettatrice.

Accompagnano Micol tra le vie al femminile di Monterocca, il machissimo commissario Elio Maccagnini e l’invidioso sovrintendente Antonio Iacobacci. I tre cercano di scoprire chi abbia trafugato l’anestetico ritrovato nel sangue della prima vittima, il Penthotal sintetizzato nel Centro Studi Rita, azienda farmaceutica all’avanguardia, diretta ovviamente da una donna.
L’anestetico è stato utilizzato su Mario Cionti, ritrovato sgozzato e trafitto da spilli su diverse parti del corpo. Un uomo già noto alla cronaca per essere stato il marito di Lucia Ginevri, scomparsa e mai ritrovata. Cionti, processato per l’omicidio della madre dei suoi tre figli, fu prontamente prosciolto per mancanza di prove.
E ora, poco dopo la morte dell’uomo, una lettera anonima rivela dove trovare la sposa sepolta Lucia.

Non voglio svelare altro della trama, che si dipana in un crescendo di suspense, dettata anche dall’innegabile talento di Marilù Oliva nel tratteggiare i numerosi personaggi che abitano Monterocca, un luogo che, pagina dopo pagina, perde l’allure paradisiaca per trasformarsi in un labirinto di misteri e inquietudini.
Alla storia principale si alternano i terrificanti ricordi di una bambina indifesa, costretta a crescere senza amore e tormentata da un fantasma che non la lascerà mai essere spensierata e serena.

Un thriller necessario e ben riuscito, con una protagonista, Micol Medici, che spero di ritrovare presto.
Magari sul grande schermo.

Le donne di Monterocca

«Perché deve darci fastidio? Se le donne single trovano un compagno di letto, anche solo per una notte, che problema c’è? Perché devono essere condannate se trovano un po’ di piacere, mentre gli uomini che vengono qui a cercarlo dovrebbero passare per gran pezzi di furbi? Le nostre donne non vanno con cani e porci. La vedi quella di colore che è entrata adesso? È a capo dei carabinieri e qui in molti farebbero carte false per andare con lei, ma lei non si è mai concessa a nessuno. Se lo facesse, buon per lei. Se non lo fa, cazzi suoi. Non è che questo è un puttanaio dove voi esterni venite a intingere il biscottino quando vi tira…»
I due fissarono Juana, che si sedette e ordinò una pinta di bionda all’ostessa, mentre ragazzo continuava con Iacobacci: «Le nostre signorine non vengono stuprate perché hanno la gonna sopra il ginocchio o uno spacco o una scollatura più vistosi. Magari i forestieri vengono a cercarle e loro ci stanno, ma è una libera decisione e non capita così spesso. Di violenze sessuali, qui, negli ultimi quindici anni, non ce ne sono mai state. E a nessuno verrebbe in mente di dire a una donna che se l’è cercata, se venisse violentata.»

Cosa succede quando le donne sono al potere in ogni dimensione possibile? In politica, tra le forze dell’ordine, in organi di ricerca, nelle banche e nelle imprese?
È un’interessante spunto a cui Marilù Oliva dà voce creando Monterocca, la Città delle Donne. Un luogo che apparentemente funziona, dove anche gli uomini stanno dalla parte delle donne, senza giudicarle e senza mai abusarne.
Utopia? Altamente probabile.
Distopia? Forse.
Difficile sapere se questo squilibrio di potere sarebbe un bene o un male; di certo dovrebbe essere un esperimento, oggi come oggi, assolutamente necessario.
Un argomento d’attualità su cui Le spose sepolte ci costringe ad aprire gli occhi e riflettere, ancora una volta.

Le spose sepolte di Marilù Oliva

un libro per chi: ha passione per i thriller ben costruiti e indecifrabili fino alla fine, ma anche per chi ha amato Ragazze elettriche di Naomi Alderman.

autore: Marilù Oliva
titolo: Le spose sepolte
editore: HarperCollins
pagg. 380
€ 17

Dove incontrare Marilù Oliva?

A Bologna oggi, 5 marzo, alle ore 18 alla Libreria Coop Ambasciatori.
Poi un appuntamento da non perdere a Milano per Tempo di Libri.
Quando? Domenica 11 marzo 2018 alle ore 18 al Caffè Letterario, con Marilù Oliva, Filippo Casaccia e Mary Sarnataro.
E ancora il 17 marzo alle 21 a Libricome a Roma.

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

(1) Commento

  1. De Giorgi valeria dice:

    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1259596007517974&id=100004027608241.
    Libro davvero interessante.
    L ` acquisterò di sicuro.

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