Questo è un romanzo che parla di disobbedienza civile. Un romanzo magnifico e necessario, di cui si sentiva forte il bisogno. Una storia di lotta e sopravvivenza, raccontata sapientemente da Marco Balzano, già Premio Campiello nel 2015 con L’ultimo arrivato, e oggi, con quest’ultima pubblicazione, tra i quaranta nominati al Premio Strega. Resto qui Nel 2014 ha iniziato a farsi largo tra i pensieri di Marco Balzano la storia di Curon, ce lo confessa lo stesso autore in una nota in calce al romanzo, rammentando il disagio di vedere frotte di turisti in coda per farsi un selfie davanti a quel campanile che sorge in mezzo all’acqua. A partire da quella sua prima volta al Lago di Resia, Balzano ha raccolto materiale, ha studiato, ha incontrato i sopravvissuti, ha parlato con le istituzioni, per arrivare a comporre quello che oggi è un romanzo che coinvolge e sconvolge fin dalle prime pagine. Con un linguaggio preciso e privo di retorica, Balzano ci racconta la vita in quella piccola realtà rurale dell’Alto Adige, e per accompagnarci nella discesa verso la durezza di quegli anni lontani ci presenta Trina, che sogna di fare la maestra con le amiche del cuore, Maja e Barbara. …
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