La stagione più crudele di Chiara Deiana

La stagione più crudele di Chiara Deiana

È possibile scattare un’istantanea fedele del momento esatto in cui l’infanzia diventa adolescenza?
Chiara Deiana con il romanzo d’esordio La stagione più crudele, pubblicato da Mondadori, riesce in quest’intento non certo facile, aggiungendo alla storia di Asia, dodicenne che vive un’estate piena di emozioni, un tocco di mistero.
Il libro sarà protagonista dell’incontro del prossimo 15 settembre del gruppo di lettura Absolute Beginners.

La stagione più crudele

Dodici anni.
Quell’età in cui vorresti ancora giocare come una bambina ma, allo stesso tempo, arrivano le prime ingestibili emozioni da adulta.
Asia sta trascorrendo l’estate sulle colline toscane, nel paesino dove vive la nonna paterna.
I suoi genitori si stanno separando, Asia ha intuito che c’è stato un tradimento ma di certe cose non ha ancora esperienza, il desiderio per lei è solo quello legato all’arrivo in paese dell’amica del cuore Matilde.

Asia e Matilde si conoscono da sempre.
L’estate scorsa hanno stretto un patto di sangue, battezzandosi con soprannomi tratti dai libri di Jack London, Buck e Zanna. Nei loro giochi avevano coinvolto anche Mattia, rinominato Lupo, un ragazzino che oggi, precoce come molti maschi, preferisce stare con altri ragazzi, in quel rapporto cameratistico fatto di battute pesanti e allusioni sessuali.

Nell’attesa che Matilde la raggiunga e che la sua estate inizi davvero, nelle lente e noiose giornate di Asia qualcosa irrompe inaspettato e potente: nel bosco trova il cadavere di un giovane uomo completamente nudo.
Da quel momento nulla sarà più come prima.

Non si era mosso. Era sdraiato a pancia in su accanto al Grande Noce e le mosche gli ronzavano attorno.

L’odore le rivoltava lo stomaco. Non aveva mai sentito una puzza così. Nemmeno quando andava a buttare l’immondizia nel cassonetto in fondo alla strada e doveva trattenere il respiro, premere la leva in acciaio con il piede e lanciare il sacchetto girando la testa di lato, senza guardare.

Asia si coprì il naso con la mano e respirò dentro il palmo. Ogni passo era una lotta, sentiva i piedi sempre più pesanti mentre si avvicinava a lui. Voleva guardarlo. Ma allo stesso tempo voleva andarsene e lasciare che la terra lo inghiottisse, così come l’aveva sputato fuori.


Se inizialmente Asia è spaventata da quel corpo inerme, ancora perfetto, dopo pochi minuti il fascino del proibito si trasforma in istinto di protezione.
D. – così viene chiamato grazie all’incisione sull’orologio che Asia tiene con sé come ricordo e amuleto – diventa per lei il segreto che si trasforma in ossessione, come se la sua esistenza andasse a colmare il vuoto causato dalla distanza affettiva dai genitori e dalla mancanza di Matilde e di Mattia.
Quel ritrovamento è il primo passo sulla strada verso l’età adulta ma per Asia, come per ogni adolescente, il percorso non sarà affatto facile.

Matilde, ancora molto legata ai ricordi dell’estate precedente, sente che l’amica sta cambiando in una direzione per lei inaspettata, così come la nonna e il papà di Asia percepiscono una prevedibile ma altrettanto tracotante distanza. La “relazione” con D. coincide con la maturazione della ragazzina che si muove su un terreno emozionale che spaventa più di un cadavere, perché inspiegabile e inatteso, incontenibile e sfiancante.
Di fronte a quest’onda travolgente persino il mistero su chi sia l’assassino di D. passa in secondo piano.

Asia annuì distratta. Pensava a D., se avesse potuto controllare il tempo sarebbe tornata indietro e lo avrebbe avvertito del pericolo. Lo avrebbe salvato e lui le sarebbe stato per sempre grato, si sarebbero conosciuti e lui sarebbe tornato tutte le estati per lei, anzi, meglio, l’avrebbe seguita a Milano così non sarebbe stata sola.

Sul sentiero incerto della crescita il male comune unisce, portando lettori e lettrici a provare un’empatia profonda e sincera nei confronti di Asia: le sue difficoltà, qui esasperate nel suo inconsueto e complesso rapporto con quel corpo freddo e volubile al tempo che passa, sono le stesse che ognuno di noi, negli anni di passaggio tra infanzia e adolescenza, ha sentito almeno una volta.

Chiara Deiana mescola – con padronanza di stile e piacevole disinvoltura nell’uso delle parole – mistero, orrore, tenerezza e nostalgia, vincendo la sfida del mettere nero su bianco quel problematico momento di transizione che nel percorso di ognuno di noi non può che essere identificato come la stagione più crudele.

La stagione più crudele di Chiara Deiana

un libro per chi: nell’estate dell’infanzia e dell’adolescenza ha vissuto avventure incredibili

autrice: Chiara Deiana
titolo: La stagione più crudele
editore: Mondadori
pagg. 210
€ 18

Absolute Beginners

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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