Il club di Takis Würger

Il club di Takis Würger

Che succede al Pitt Club?
È attorno a questa domanda che ruota la trama de Il club, romanzo del tedesco Takis Würger pubblicato da Keller. Un crescendo di tensione che si scioglierà solo nelle ultime pagine, lasciando nei lettori e nelle lettrici il ricordo di una crudeltà diffusa davvero straniante.

Il club

Hans Stichler è solo un ragazzo ma è già passato attraverso il dolore.
Rimasto orfano giovanissimo, coltiva con talento e tenacia la passione per la boxe, a cui il padre lo aveva avvicinato per dargli quella sicurezza necessaria a non farlo sopraffare dal bullismo di certi compagni di scuola.

Ora che è solo e senza una casa a cui tornare, Hans ha dovuto adattarsi alle regole di un collegio gestito dai gesuiti, dove la boxe ha continuato a essere il perno su cui far girare la propria vita, che scorre sempre uguale, sempre difficile.

Uno dei padri disse che dovevo semplicemente ignorare il fatto di essere più povero degli altri, e mi diede una Bibbia con un segnalibro di seta infilato nell’Antico Testamento, dentro il libro di Giobbe: “Come il Signore mi ha donato la vita, così se la riprende. Per questo sia lodato”. Salii in cima al campanile e gettai il libro nella foresta bavarese.

A cambiare il corso della storia è una lettera della zia Alex, l’enigmatica e fragile sorella di sua madre, insegnante di Storia dell’Arte a Cambridge, la prestigiosa ed elitaria università inglese.
Ad Hans viene offerta una borsa di studio in cambio di aiuto per risolvere un mistero: c’è qualcosa di terribile che accade tra le spesse mura di quell’istituzione storica ed esclusiva, qualcosa che riguarda le ragazze e che passa anche attraverso la boxe.

Raggiunta la pubertà, si risvegliò in me un interesse per il genere femminile che all’inizio mi sorprese, come probabilmente accade alla maggior parte dei maschi. Mi piaceva guardare le ragazze, ma ancor più mi piaceva sentire il loro odore, profumavano di fieno, di gelato alla vaniglia e di qualcosa che ancora non conoscevo. Non avrei mai trovato il coraggio di abbordare una ragazza o una donna, e per fortuna non ho mai dovuto farlo. Questa per me era forse il mistero più grande.

Hans è titubante. Riuscirà a fingere di non essere chi è?
Non basta cambiare cognome e cercare di darsi un tono, qui si tratta di arrivare al Pitt Club, di stare in mezzo a ragazzi ricchissimi, snob, viziati, convinti di poter avere tutto e di poter fare tutto ciò che vogliono, senza subire conseguenze.
A traghettarlo verso questo mondo è la sfuggente e misteriosa Charlotte, poco più grande di lui e dottoranda pupilla di Alex.

Pensai alla disinvoltura con cui si muoveva in una parte di mondo che mi era estranea: come aveva baciato l’antiquario sulla guancia, come mi aveva fatto il nodo al papillon, come mi aveva colpito dietro la testa, come era venuta da me a piedi nudi quella notte. Ma non era quella forza ad attrarmi, io sentivo il suo dolore. Non sapevo da dove venisse, ma era lì e mi attraeva.

Takis Würger sa come usare le parole e costruisce un thriller essenziale e ritmato, un vero page turner da cui è impossibile staccarsi.
I capitoli brevi, che raccontano i diversi punti di vista dei personaggi, non fanno che accrescere in chi legge il desiderio di arrivare in fondo, di capire di quale orrendo misfatto si siano macchiati i componenti del Club.
Il club è anche una tagliente critica a un mondo classista e chiuso in se stesso, dove si adattano le regole a proprio piacimento, complice il grande potere che si detiene.
Un mondo che sa affascinare e al tempo stesso respingere, come l’orrore da cui siamo sempre irresistibilmente attratti, pur continuando a tenere una mano sugli occhi.

Nel conflitto interiore di Hans, nel voler fare la cosa giusta (svelare il mistero) facendone una comunque sbagliata (mentendo a tutti), si nasconde l’unica vera domanda da farsi: fino a dove ci si può spingere per fare giustizia?

Forse è per questo che le persone anziane camminano curve, perché sono schiacciate dal peso di decisioni che probabilmente erano giuste ma sembravano sbagliate.

Da leggere.

Il club di Takis Würger

un libro per chi: non sopporta i segreti

autore: Takis Würger
titolo: Il club
traduzione: Simona Garavelli
editore: Keller
pagg. 240
€ 16.50

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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