La fine dell’estate di Serena Patrignanelli

La fine dell'estate di Serena Patrignanelli

Parte con una narrazione lenta e distesa La fine dell’estate, romanzo d’esordio di Serena Patrignanelli pubblicato da NN Editore, per poi esplodere in un crescendo di rivelazioni inaspettate e sconvolgenti.
Una storia così ben costruita da essere il perfetto oggetto di discussione dell’incontro del gruppo di lettura Absolute Beginners, che si terrà nella Scatola Lilla di Milano il prossimo 19 giugno alle 19.30.

La fine dell’estate

Potrebbe essere il racconto di un nonno davanti al camino questo romanzo che affonda nei ricordi di un’Italia distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale.
Ambientata in un Quartiere di una non ben identificata città che ha il calore e la tenacia di Roma, la storia degli undicenni Augusto e Pietro, amici diversissimi tra loro ma inseparabili, si trasforma ben presto in un’eroica impresa capace di sfidare conflitti e miseria.

In un’estate che dovrebbe essere fatta di tempo lento, giochi e spensieratezza, l’intero Quartiere si trova a vivere in balia della guerra, defraudato degli uomini che sono stati reclutati per combattere e impaurito dagli enormi sacrifici che stanno diventando una quotidiana realtà.
È un ultimo pranzo nel ristorante di Ines a fare da spartiacque tra la serenità della comunità affiatata, anche se già provata dagli eventi, e l’inizio di un periodo ancor più povero e duro.

Ma quello su cui davvero puntava Ines, quello che l’aveva resa famosa in tutta la periferia sud della città e in alcuni paesi della cintura, erano i fritti. Impastò il sale, l’acqua e il resto della farina, e fin dall’alba mise a bollire le verdure e a passarle nella pastella. Friggere era una missione militare, bisognava scolare i fritti e nasconderli immediatamente, perché chiunque entrava in cucina ne rubava uno. «Fischia» ripeteva Ines a chi si aggirava tra le padelle e cercava di fuggire con un fritto in bocca.
Aveva quasi finito di scolare le patate quando la cucina si riempì di bimbetti che le correvano tra le gambe, e Ines seppe che il tempo di cucinare era finito, per quel giorno e per sempre: gli ospiti erano arrivati.

In questo clima d’attesa e timore, però, Augusto e Pietro vincono l’ozio estivo dedicandosi a un’importante missione: costruire un motore a gasogeno per rimettere in moto l’auto della puttana Sorchelettrica e scorrazzare quindi liberamente per le campagne.
Una missione segreta, che sono però costretti a condividere con l’unico adulto in grado di aiutarli nella meccanica, lo sgradevole pappone Ottavio, che ben si nasconde dal resto della comunità.

Si fermava il cielo, si fermavano le persone che sciamavano verso casa, i palazzi non vorticavano, il vino evaporava dal suo sangue e dal suo cervello e dal fondo degli occhi e ogni cosa si faceva immobile, come al Tranvetto quando ancora passava il tram.
Ma s’era sbagliato, la ragazza non l’aveva visto: non rispose al saluto, si voltò e scomparve dentro casa.
Augusto aspettò che la porta si chiudesse, prima di smettere di pensare a lei come la ragazza della candela e di concedersi di ripetere il suo nome.
Lo disse sillabandolo piano, ascoltando il modo strano in cui suonava, il modo stranissimo eppure familiare in cui suonava, riempiendogli la gola, la testa e ogni angolo del corpo.
Semiramide, Semiramide, Semiramide.

A insinuarsi nella fratellanza dei due protagonisti arriva la serafica Semiramide, affascinante e pacata ragazzina, sempre pronta a dare agli altri ciò che si aspettano, a essere la figlia, la sorella, la cugina, l’amica che si desidera avere.
Protettiva e paziente con la sorellina Clementina, capricciosa e ipercinetica, la giovane conquista immediatamente Augusto e si confida con Pietro, pur apparendo non del tutto consapevole che la propria presenza possa significare qualcosa per entrambi.
Ma Semiramide nasconde un segreto, un dolore che non è esploso, che ha nascosto a tutti e che potrebbe diventare l’ostacolo insormontabile per vivere le mille vite che desidera.
Un segreto straziante, è vero, ma del tutto innocente se paragonato a quello che nascondono Sorchelettrica e Ottavio.

Mentre gli adulti pian piano spariscono – gli uomini portati via dai rastrellamenti nazisti, le donne rinchiuse in casa a pregare e a occuparsi dei bambini più piccoli – l’esercito di ragazzini si fa padrone dell’intero Quartiere, imparando cos’è il mercato nero e lasciandosi andare ad atti che in tempo di pace sarebbero considerati criminosi.

Nella desolazione di quest’estate senza sogni, Augusto e Pietro tentano di portare avanti la loro missione, ma il secondo viene ferito da un colpo di mitragliatrice caduto dall’alto.

Mentre cadeva Pietro aveva visto la fine.
Bastava colpire forte il terreno, bastava con una pallottola lo centrasse in testa o nel cuore, bastava chiudere gli occhi e non poterli riaprire. Quello che stava dentro il suo sguardo sarebbe sparito, perché sarebbe finito il suo sguardo. Sentiva l’aria sulle braccia e sapeva che non avrebbe sentita più, non ci sarebbero state braccia e non ci sarebbe stata aria, tutto sarebbe scomparso in un modo così assoluto che lui stesso non ne avrebbe avuto coscienza, perché finire signicava soprattutto questo, non sapere che è finita.

Ed ecco il sentore della morte, che sfiora tutti i componenti della banda e rimette in gioco le paure di ciascuno.
L’unica che pare non esserne toccata è Virginia, la figlia fotosensibile dell’oste Mario, segregata in casa per anni dal padre ossessivo e per questo capace di farsi del male pur di ferire i genitori.
Virginia che, come atto estremo contro Mario, decide di mettere in mezzo Michele, il giovane vicino di casa, coinvolto suo malgrado nel morboso piano di fuga della ragazzina disillusa e spietata.

La fine dell’estate, rivelatrice di tutti i segreti, arriverà inesorabile, togliendoci il fiato.

Con una scrittura impudica e pasoliniana, Serena Patrignanelli firma un potente romanzo di formazione che scava nel profondo della fanciullezza, esaltandone la spensieratezza ma non nascondendone i lati più oscuri e talvolta crudeli.
Un racconto corale, autentico e sferzante, che lascia il segno e scalfisce la Grande Storia, invitando il lettore a fare i conti con un punto di vista, quello dei bambini e adolescenti, troppo spesso lasciato in secondo piano.

La fine dell'estate di Serena Patrignanelli

un libro per chi: guarda con nostalgia al passato

autore: Serena Patrignanelli
titolo: La fine dell’estate
editore: NN Editore
pagg. 346
€ 18

Absolute Beginners

Chi ha scritto questo post?

Emiliano-romagnola, ragazzina negli anni ’80, si è trasferita a Milano nel 2008 e per molto tempo è stata un "angelo custode di eventi".
Da anni si occupa anche di libri: modera incontri letterari, ha ideato e realizzato la rassegna Segreta è la notte e conduce diversi gruppi di lettura.
Pratica mindfulness dal 2012, sogna sempre le montagne e ascolta musica jazz.
È meno cattiva di quello che sembra e vorrebbe morire ascoltando “La Bohéme” di Puccini.

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