Non aveva nemmeno trent’anni David Leavitt quando scrisse Un luogo dove non sono mai stato, ripubblicato da SEM dopo la prima uscita per Mondadori. Il libro, una raccolta di dieci racconti che hanno come tema primario l’omosessualità e le relazioni familiari e amorose, è un imperioso e malinconico tuffo negli anni Ottanta, epoca che vide diffondersi l’AIDS e la conseguente fobia nell’ambiente gay e in tutta la società. Un luogo dove non sono mai stato Con il consueto stile minimalista, a tratti addirittura così scarno da far trapelare una certa urgenza di scrivere, Leavitt racconta le storie di diversi personaggi accomunati dalle difficoltà di vivere appieno il proprio orientamento sessuale e alla disperata ricerca dell’amore al tempo dell’Aids. C’è Nathan, gay sieropositivo, che in nome dell’amicizia sottrae vita all’amica Celia, da sempre innamorata di lui. C’è una coppia di donne, ormai scoppiata: Diana ora si sta sposando con un uomo, ma ha comunque invitato Ellen al suo matrimonio; mentre la prima nutre dubbi sulla sua ritrovata eterosessualità, la seconda si strugge perché l’amore per la ex non è mai passato. Ma insieme non tornano, perché essere lesbica per Diana non è mai stato semplice e naturale. C’è il racconto di …
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